Saggio divulgativo, di facile accesso e coinvolgente, che accompagna il lettore tra le fasi, i volti, le tappe e i suoni di una corrente dell'espressività musicale estremamente interessante: che la si apprezzi o meno, solleva importanti spunti di riflessione che Nyman - da dentro e da fuori - è capace di sviluppare senza perdere il filo conduttore storico del percorso musicale di cui si sta occupando.
La musica sperimentale
"La musica sperimentale" è una testimonianza in prima persona della tradizione musicale postbellica, essenzialmente angloamericana, legata alla musica e alle idee di John Cage. Pubblicato nel 1974 in inglese, il testo è un classico sulle composizioni radicali alternative rispetto all'avanguardia mainstream rappresentata da Boulez, Berio e Stockhausen. Nyman celebra le influenze che i concetti provocatori di questa cultura musicale un tempo ghettizzata hanno avuto sul nostro modo di pensare e sul repertorio musicale degli ultimi trent'anni. Le radici di molti del compositori oggi popolari, come Reich o Glass, affondano In questa tradizione sperimentale. Prefazione di Brian Eno.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Anno edizione:2011
-
In commercio dal:1 dicembre 2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
F 12 novembre 2024
-
STEFANO MORETTI 29 novembre 2017
Questo libro è stato scritto da Michael Nyman tra il 1970 e il 1972, quando ancora non era iniziata la sua carriera di musicista. Pubblicato nel 1974, questa edizione (che contiene anche una ottima prefazione di Brian Eno e una nuova introduzione scritta da Nyman ai giorni nostri) è la prima che vede la luce in Italia. Perché mai recuperare un testo ormai così datato ? Negli anni ’60 iniziarono a circolare delle musiche che difficilmente si potevano ricondurre alla tradizione accademica (e all’ortodossia dodecafonica dominante), e nemmeno erano banali riproposizioni di modalità classiche di comporre. Ancora meno erano riconducibili alle tradizioni popolari o alla musica (cosiddetta) leggera. Musiche nuove e aliene che cercavano spazi in cui mostrarsi (molte, non casualmente, troveranno più facilmente casa presso gallerie d’arte o spazi legati genericamente all’arte moderna). Piano piano il loro culto si diffuse e, grazie anche ad alcune piccole etichette illuminate, le loro incisioni iniziarono, faticosamente, a circolare. Michael Nyman sentì il bisogno di fare il punto della situazione. Si rese conto che, spesso senza troppi contatti tra loro, artisti diversi stanno rivelando al mondo un altro modo di intendere la ricerca in ambito musicale. Capì che narrare quello che stava accadendo, dargli un nome e un pur vago ordine, era necessario perché tutti questi movimenti singoli fossero rappresentati e percepiti come un’unica, per quanto variegata, onda che stava travolgendo gli steccati della musica. Leggere questo libro quindi significa non solo leggere di questi artisti e di come Nyman li leghi l’uno all’altro, ma significa anche respirare l’aria di un tempo nel quale una scena così frizzante riempiva l’aria di una elettricità capace, dopo tanti anni, di connettere la ricerca musicale ad una, numericamente interessante, fetta di pubblico. Il punto di partenza dei ragionamente nymaniani è John Cage (la versione originale è infatti sottotitolata “Cage and beyond“). A partire da lui il discorso si allarga a figure ormai celebrate come Robert Ashley, David Behrman, Gavin Bryars, Alvin Curran, Morton Feldman, Philip Glass, Alvin Lucier, Gordon Mumma, MEV, Steve Reich, Terry Riley, Lamonte Young e verso altre che dopo tanti anni risultano forse un tantino sopravvalutate (John White, Takehisa Kosugi o Tom Phillips). L’approccio di Nyman è quello di un addetto ai lavori, e quindi all’interno del libro ci si concentra anche su singole composizioni, analizzandole con attenzione. Accade per classiconi del minimalismo come “Pendulum music” di Reich o “In C” di Riley, per la seconda delle “Sonatas and interludes” di Cage, per lo “String quartet” di Terry Jennings… Perché accanto all’entusiasmo per la musica nuova Nyman aggiunge la sua competenza musicale e la sua seria conoscenza delle opere di cui parla. Per illustrare le sue tesi Nyman utilizza anche molti testi degli autori di cui parla aggiungendo la loro voce alla sua voce, rendendo il libro ancor più polifonico, quasi un manifesto generazionale. Quindi, rispondendo alla domanda iniziale, leggere oggi questo libro significa non solo avere uno sguardo su una serie di artisti fondamentali degli ultimi 50 anni, ma anche avvertire come questi potessero essere percepiti nei primissimi ’70 respirando un po’ di quell’aria così lontana da quella odierna da sembrare, ormai, quasi un’invenzione letteraria.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it