Tutto nasce dall’inedita collaborazione tra Elena Ledda, la più importante interprete sarda della sua generazione, e Lino Cannavacciuolo, qui in veste di autore di gran parte delle musiche e di sofisticato arrangiatore.
L’unione di questi due artisti produce un disco che non contiene brani della tradizione (campana o sarda che sia), ma propone canzoni nuove, pienamente immerse in entrambe le culture di appartenenza degli autori del progetto. Si fa musica di oggi tenendo ben ferme le radici nella propria tradizione. Tra i tanti musicisti eccellenti che partecipano al progetto segnalo Mauro Palmas (polistrumentista sardo da sempre legato al percorso di Elena Ledda), Paolo Fresu e poi alcuni dei tanti musicisti che hanno fatto grande Napoli negli ultimi decenni, tra questi l’indimenticato tastierista Joe Amoruso, Gigi De Rienzo, Tullio De Piscopo, Ernesto Vitolo, Giovanni Mauriello e lo stesso Cannavacciuolo ai violini et similia.
Un progetto che già solo per la qualità e la quantità dei musicisti coinvolti dimostra le sue ambizioni.
Tra le tracce particolarmente riuscite vi segnalo l’iniziale “Pesa“, dove subito si presentano assieme archi, benas, kemange e quartetto d’archi a costruire un corpo sonoro di intenso spessore, l’inesorabile progressione di “Carinnius” con le percussioni a creare spazi enormi per il quartetto d’archi e il bouzouki di Paolo Del Vecchio (e la tromba di Fresu a ricamare e sottolineare), la passeggiata napoletana di “Palchì no torri ?” dal felicissimo ritornello, la ballata notturna “Amargura” interpretata magicamente dalla Ledda, la divertita “Andu” persa per i vicoli di qualche città immaginaria con fisarmonica, violino e percussioni a menare le danze, le chitarre dolenti di “Sa lughe”, la turbo-taranta con mandolino frizzante ed echi N.C.C.P. di “Canticos“. Due parole speciali le meritano le due cover presenti nel disco (entrambe eseguite in sardo, unica lingua utilizzata in questo progetto): “Nights in white satin” (da noi famosa anche nella versione che ne fecero i Nomadi, “Ho difeso il mio amore“) si tramuta in una ballata dolorosa dove la voce della Ledda e il violino di Cannavacciuolo regalano pura emozione, mentre “Tre madri” di Fabrizio De Andrè assume una forza e una drammaticità che non si riscontrano neanche nella versione originale, grazie anche ad un arrangiamento strappacuore. Musica di gran classe.
Brani
- Disco 1
Titolo Artista Album Pesa Elena Ledda Amargura Carinnius Elena Ledda Amargura Palchi' No Torri? Elena Ledda Amargura Amargura Elena Ledda Amargura Andu Elena Ledda Amargura In S'Ora Elena Ledda Amargura Sa Lughe Elena Ledda Amargura Canticos Elena Ledda Amargura Nights In White Satin Elena Ledda Amargura Sa Neghe Elena Ledda Amargura Tempos Elena Ledda Amargura Tre Madri Elena Ledda Amargura
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Dettagli
- GenereRock pop
- Etichetta:Marocco Music [Marocco Music]
- Data uscita:02/2005
- Nr Pezzi:1
- Supporto:CD album
- EAN:8016670984641