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Anno edizione: 1997
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Sulla copertina di questo meraviglioso disco, De Andrè scrive: "Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 La canzone di Marinella, con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti". E la seconda traccia di questo album è proprio "La canzone di Marinella" cantata in duetto con Mina. Un lungo brivido percorre il nostro corpo dalla prima all'ultima nota di questo meraviglioso brano. Pur conoscendo già tutti i brani contenuti in questo disco, lo comprai per il titolo dell'album: "Mi innamoravo di tutto". Trovo stupenda questa frase. Curiosità, voglia di conoscenza, immedesimarsi in ciò che facciamo. Tutto questo ed altro ancora significa per me "Mi innamoravo di tutto". Non si può non avere nella propria CDteca un disco dal titolo "Mi innamoravo di tutto". Ma il disco non è solo nel titolo, è nelle sue canzoni. La raccolta dei brani è ben strutturata, si parte da Coda di lupo, seguita dalla canzone di Marinella in duetto con Mina, e poi ancora "La Cattiva Strada, dal chiaro valore antimilitarista, e verso la fine, la meravigliosa "Canzone dell'amore perduto", dove vengono narrati i comportamenti e gli atteggiamenti che compongono il quotidiano di una relazione amorosa ormai finita, dove "non resta che qualche svogliata carezza e un po' di tenerezza..." E per finire con la struggente "Ave Maria", dove De Andrè non si rivolge alla Santa Madre, ma alla madre come tante, a tutte le nostre madri: "Ave Maria adesso che sei donna, ave alle donne come te, Maria". Grazie Faber per tutto quello che ci hai lasciato.
Recensioni
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