Status

Status non è un album "facile". E' un lavoro di alto livello, con rime di carattere e temi attualissimi. Lancia messaggi importanti che possono non essere assimilati al primo ascolto. Occorre tempo per apprezzarlo e goderselo appieno. Non bisogna per forza paragonarlo con lo stratosferico King del Rap. Marra sa il fatto suo, e fuori dai "numeri dell'industria"...anche questo album è magico

Status è un album di Marracash di venti brani, milioni di rime, poesie e giochi di parole come solo lui sa fare. Alzi il volume e ti portano via, insieme a Marracash, in venti e più mondi diversi, almeno uno per brano. “Status” è come stanno le cose, a Milano, in Italia e nel mondo, per la musica e per il rap, ma non solo; è uno spunto di riflessione e un punto di partenza; è un disco potente, intenso, introspettivo e anche malinconico. Marracash parla della città in tutto e per tutto, dalle periferie di ieri alla vita di oggi; come è cambiata, come non è cambiata; proprio come ci racconta di Marracash e Fabio Rizzo, due mondi in un corpo solo che si contaminano a vicenda. “Status” è frutto di un gran lavoro e si sente; collaborazioni, campionamenti e voci ospiti sono azzeccatissimi e dimostrano la stima e l’affetto che Marracash ha per gli artisti che ha voluto con sé, dai più noti Fabri Fibra, Gué Pequeno, Salmo e l'inedito Tiziano Ferro, agli emergenti di successo quali Achille Lauro e la Giovane Federica Abbate.

Status è sicuramente il disco più denso di questo artista. Marracash quando prende dimostra di essere un fenomeno alzando asticella. Ritorna dopo 4 anni e non superficialmente: i testi sono profondissimi al punto che alcuni necessitano anche di più ascolti per coglierli completamento e ascoltandoli uno dopo l'altro sembrano pezzi di un intera storia di una periferia che non offre di certo tanti privilegi. I beat sono splendidi e i feat azzeccatissimi. Questo è sicuramente il miglior album del 2015