C’era un tempo in cui per unire i due mondi, il vecchio e il nuovo continente, esistevano solo due modi: la nave e la fantasia.
Sal Da Vinci in “Sinfonie in Sal maggiore” proverà a viaggiare con entrambi i mezzi, partendo dall’eterna Santa Lucia e approdando ai piedi della statua della Libertà.
Su un mare di note riscritte in una sinfonia di ricordi e di ambizioni, la nave di Sal percorre l’oceano delle sensazioni e delle emozioni, senza barriere di tempo o di linguaggio. In questo fantastico cammino rivivono le atmosfere delle grandi orchestre che suonavano pezzi indimenticabili ed eterni, come il mare, come l’oceano.
Tra i compagni di viaggio di Sal, oltre a un’orchestra formata da 50 elementi diretti dal Maestro Adriano Pennino, la voglia di cantare i suoi cavalli di battaglia e un mix ben dosato tra la melodia classica napoletana e brani mai interpretati prima dal cantautore, ci saranno i suoi sogni, i ricordi, la sua voce e un equipaggio sgangherato e comico che renderanno la traversata molto divertente.
Si realizza dunque un sogno per Sal, protagonista in una colossale produzione che ancora una volta scommette sulla bellezza e sulla qualità, portando in scena uno spettacolo ricchissimo anche dal punto di vista estetico, e con un’orchestra dal vivo di 50 elementi: può sembrare follia in un’epoca in cui il suono della musica viene riprodotto dagli MP3, ma i veri artisti vivono solo di folli sogni.A dirigere i lavori come saggio timoniere c’è Marco Carniti, che vanta un curriculum eccezionale, avendo curato gli allestimenti di molti lavori da Strehler al teatro lirico e non solo. Un regista visionario per assemblare la prosa scritta dallo stesso Sal e da Ciro Villano, in scena con Gianni Parisi e Floriana De Martino, e per governare la nave tra le canzoni riarrangiate dal direttore d’orchestra Pennino e i monologhi che narrano i ricordi e i sogni del cantautore napoletano, passando per gli sketch che si ispirano ai gran varietà degli anni d’oro del teatro e della televisione, senza rinunciare al gusto di raccontare temi profondi e scomodi come l’emigrazione di ieri, di oggi e di sempre, visto che i grandi argomenti, come la bellezza della musica, sono sempre attuali.
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