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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2012
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Come capita per ogni generazione, anche gli anni 80 hanno visto gruppi antagonisti contendersi le folle (Duran Duran vs Spandau Ballet, Simply Red vs Simple Minds ecc.); spesso capitava che qualche gruppo minore riuscisse a sfornare qualche singolo di successo, che rimaneva uno "one shot" senza nessun seguito. Discorso a parte meritano i Talk Talk, che negli anni 80 si sono ritagliati un loro pubblico trasversale e che, pur avendo sfornato alcune canzoni indimenticabili, hanno saputo evolversi da fenomeno di massa (ma senza rinunciare ad una qualità tecnica e melodica sopra le righe) a gruppo di nicchia che ha anticipato di parecchi anni la scena post-rock di inizio nuovo secolo. Questo album è il terzo dei Talk Talk, e rappresenta il momento della svolta; fare seguito a singoli come "Such a shame" o "It's my life" sarebbe stata opera improba per chiunque, eppure qualcosa di quei fasti si riesce a trovare anche qui ("Life's what you make it" e il diamante grezzo "Give it up"). Tuttavia s'incominciano a intravedere le nuove strade che la band prenderà negli anni successivi, introducendo elementi di Jazz e Avanguardia e creando passaggi eterei e toccanti al tempo stesso (l'introduzione della finale "Time it's time" per esempio). Verrebbe da dire che si tratta di un album transitorio, ma nel termine più letterale possibile e non dispregiativo, perché di grande musica si tratta (nell'album compare anche Steve Winwood in alcuni brani). Un gruppo da scoprire e riscoprire e un album caldamente consigliato.
Recensioni
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