Ci sono segreti che restano nascosti per anni, forse destinati a restare tali per sempre e ci sono casi di scomparsa e crimini che restano irrisolti. A volte il destino gioca brutti scherzi e, improvvisamente, le dinamiche cambiano, gli eventi assumono pieghe inaspettate e anche un piccolo elemento di disturbo può cambiare le carte in tavola. In questo romanzo dai molteplici risvolti, ambientato nell’esoterica città di Torino, è il casuale incontro fra Giulia e Yeva l’incastro perfetto, la tessera che innesta un incredibile effetto domino. Giulia è una studentessa che ha un dono speciale: toccando gli oggetti è in grado di captare odori e sensazioni che le permettono di vedere ciò che è invisibile agli occhi degli altri. Yeva, è la collaboratrice domestica e badante di Gualberto Maria Foresta, un raffinato antiquario e collezionista, che con il tempo si è trasformato in un essere gretto, avaro all’inverosimile, misogino e rancoroso. Il gioco d’incastro che sostiene la struttura della trama è perfetto e svela i retroscena di una vicenda che affonda le radici nel 1963 e che, passando dal 1994, arriva fino ai giorni nostri, mettendo in risalto le infinite dinamiche che scaturiscono dai rapporti umani. Nel bene e nel male. Molto belli i personaggi, alcuni sfortunati per essersi trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato e altri, assolutamente artefici del proprio destino.
