Natale con Sir Thomas

Libro piacione (visto l'argomento "gatti") e un po' ruffiano (guarda caso un'uscita natalizia). Più che un romanzo si potrebbe definire un racconto, scritto però bello largo come si faceva nei compiti in classe di italiano per allungare il brodo.

Molto carina l'idea dell'Autrice di interpretare il ruolo di Umana alle dipendenze del suo padrone a quattro zampe e davvero divertenti le riflessioni del raffinato Sir Thomas. Il punto di vista felino poteva essere simpaticamente reso, con altrettanto snobismo, senza necessariamente scadere in un linguaggio scurrile, in modo particolare riguardo alle sue deiezioni. Questi scivoloni di stile potevano essere evitati senza nuocere alla comicità e all’ostentazione dell’aristocratica distinzione del gatto. Passi pure la ripetuta pubblicità riferita al suo precedente libro “Il mio gatto mi detesta. Il diario di Sir Thomas” sparsa qua e là tra le pagine ma tutto il libro risulta finalizzato a chiedere al lettore un contributo per le associazioni che si occupano di animali bisognosi. Ve bene il fine generoso e altruistico, soprattutto a Natale, ma forse sarebbe stata più appropriata un’appendice con il riferimento alle associazioni, e non un’integrazione dell’elenco puntuale nella storia, quand’anche sia questa la richiesta nella letterina che Sir Thomas si è scritto da solo per Babbo Natale.

Lodevole l'iniziativa da parte della scrittrice, tramite le parole di Sir Thomas, di inserire un elenco di associazioni animaliste attive sul territorio italiano. Sono associazioni che hanno bisogno del costante appoggio di tutti, che io ringrazio per il lavoro quotidiano che svolgono allo scopo di salvare e aiutare i tanti pets in difficoltà. Grazie ancora e sempre.