Libro davvero tosto e indimenticabile, Nella perfida terra di Dio si legge come un noir ma è soprattutto un libro in cui l’orrore della vita, quello che tocchiamo con mano ogni giorno, emerge in tutta la sua violenza immanente. Omar Di Monopoli ha davvero scritto un bel libro in cui tutta la crudeltà incandescente e spietata di cui siamo fatti noi esseri umani, soprattutto quando non riusciamo a mettere un freno alle ambizioni e all’avidità, emerge in tutta la sua cattiveria attraverso tutti i personaggi di questa storia in cui il male trionfa sul bene, perché come scriveva Emil Cioran «l’uomo è il cancro della terra». Nella terra perfida di Dio ogni giorno inghiottiamo il nostro grammo quotidiano di orrore. Nella terra perfida di Dio ci siamo finti tutti. Prima che l’oscurità sia definitiva, sarebbe il caso di preservare l’ultimo bagliore. Se ne siamo ancora capaci.
Nella perfida terra di Dio
Un noir di rara efficacia scritto in una lingua che non assomiglia a nessun'altra.
"La scrittura di Omar Di Monopoli richiama la narrativa degli Stati Uniti del Sud della prima metà del 900. Il suo ultimo giallo è un western gotico fra Lecce, Taranto e Brindisi." - Valentina Della Seta, Il Venerdì di Repubblica
Da tempo, al nome di Omar Di Monopoli ne sono stati accostati alcuni altri di un certo peso: da Sam Peckinpah a Quentin Tarantino, da William Faulkner a Flannery O'Connor. Per le sue storie sono state create inedite categorie critiche: si è parlato di western pugliese, di verismo immaginifico, di neorealismo in versione splatter. Nonché, com’è ovvio, di noir mediterraneo. Questo nuovo romanzo conferma pienamente il talento dello scrittore salentino – e va oltre. Qui infatti, per raccontare una vicenda gremita di eventi e personaggi (un vecchio pescatore riciclatosi in profeta, santone e taumaturgo dopo una visione apocalittica, un malavitoso in cerca di vendetta, due ragazzini, i suoi figli, che odiano il padre perché convinti che sia stato lui a uccidere la madre, una badessa rapace votata soprattutto ad affari loschi, alcuni boss dediti al traffico di stupefacenti e di rifiuti tossici, due donne segnate da un destino tragico, e sullo sfondo un coro di paesani, di scagnozzi, di monache), Omar Di Monopoli ricorre a una lingua ancora più efficace, più densa e sinuosa che nei romanzi precedenti, riuscendo a congegnare con abilità fenomenale sequenze forti, grottesche e truculente in un magistrale impasto di dialetto e italiano letterario – sino a farla diventare, questa lingua, la vera protagonista del libro.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MariSaretta 03 luglio 2025memorabile!
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Giuseppe R 05 dicembre 2017
Romanzo bellissimo, scritto in una lingua audace e interessantissima in cui il livello aulico e il livello basso (compreso di dialetto e bestemmie) si mescolano in un equilibrio riuscito. L’atmosfera è epica, in tutta la grandezza del termine, eppure rugginosa, sabbiosa, sospesa nel tempo come un romanzo di Faulkner. L'ambientazione è quella del Salento più selvaggio e ignoto. Ci sono le caratteristiche di un romanzo di genere – western (pugliese), southern-gothic -, ma in verità è un romanzo godibilissimo in maniera universale, anche per chi non legge opere di genere.
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