Nella tentazione: indurre o abbandonare? Riflessioni sulla nuova traduzione italiana del Padre Nostro
Questa edizione del Messale Romano approvata dalla CEI offre alla liturgia delle Chiese d'Italia anche una diversa traduzione della preghiera del «Padre nostro». Una novità è la traduzione "nuova" nella sua penultima domanda: «non ci indurre in tentazione». Su questa espressione, già in passato, sono stati versati fiumi di inchiostro. «Non abbandonarci alla tentazione» è la nuova traduzione. Questa decisione dei Vescovi italiani ha incuriosito molti. I Vescovi italiani stanno facendo la cosa giusta o stanno alterando la storica preghiera dei cristiani? Dobbiamo forse rivedere la nostra concezione di Dio? Il testo si offre come strumento per un percorso di catechesi e personale approfondimento, un testo divulgativo ma con particolari riferimenti bibliografici e rimandi ad eventuali studi sul tema. Una riflessione che tenta di sviluppare un antidoto all'abitudine delle parole e all'indifferenza dei contenuti della preghiera di ogni cristiano.
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Anno edizione:2020
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