"Nelle case della gente" è un romanzo contemporaneo, con un protagonista (volutamente) senza nome, di cui l'autore sviscera i suoi sentimenti, in particolare quelli verso il padre, di amore e odio, e il suo modo di rapportarsi agli altri. Perché è un romanzo contemporaneo? Perché, fondamentalmente, quel protagonista può essere ognuno di noi, ogni persona che abbia sofferto e provato sulla propria pelle l'esperienza di vivere con un padre che non l'ha mai fatto sentire abbastanza, che non l'ha fatto sentire amato, generando in lui una sensazione di insufficienza. Infatti il protagonista si sente così, quasi inadatto a vivere, con grandi difficoltà a rapportarsi con gli altri. E' ironico che in questa società globalizzata, e dove con un click possiamo metterci in contatto con persone dall'altra parte del mondo, a volte ci sentiamo soli. CApita a tutti, capita al protagonista del romanzo, e l'autore è bravo a farci sentire il suo dolore, come se fosse il nostro. Lo stile è molto coinvolgente, un pò alla Joyce, ricco di monologhi, flussi di coscienza, scoperta di sé continua, direi che è uno stile azzeccato al tipo di storia che sta raccontando. In tutto questo delirio di pensieri, rimane comunque la speranza: nonostante tutto, nonostante i vari casini causati dal padre, il figlio non lo abbandona ed è sempre al suo fianco anche quando lui ha superato decisamente il segno. Lettura consigliata per chi vuole scoprire qualcosa di sé.
