Trascinato in Siberia con le mente. Scritturra calda e semplice. Riflessioni interessanti del caro Sylvan e che altro; scorre che una meraviglia
Nelle foreste siberiane. Febbraio-luglio 2010
Un uomo solo di fronte alla natura: un’esperienza radicale, un esperimento e una riflessione sulla condizione umana.
Un noto scrittore e viaggiatore ha deciso di lasciare Parigi. Saluta gli amici, la fidanzata, il lavoro e gli impegni. Per sei mesi andrà a vivere in totale isolamento nelle foreste della Siberia, in una capanna di pochi metri sulle sponde del lago più antico del mondo, a 120 chilometri di distanza dal primo villaggio abitato, senza vicini di casa né strade di accesso. Lo attende una solitudine differente da quella del navigatore o dell'alpinista che attraversano paesaggi e scenari: nei boschi ghiacciati l'uomo sta fermo e viaggia dentro se stesso, e la natura si gode lo spettacolo. Da febbraio a luglio Sylvain Tesson si impone un ritmo preciso. La mattina legge, scrive, fuma, disegna. Seguono cinque lunghe ore dedicate alle faccende domestiche: bisogna tagliare la legna, spalare la neve, preparare le lenze, riparare i danni dell'inverno. La vera sfida di questi sei mesi è scoprire se si riuscirà a resistere. L'ispettore forestale che lo accompagna fin lì è chiaro ed enigmatico allo stesso tempo: "Questo è un posto magnifico per suicidarsi...". La solitudine può anche rivelarsi fertile. Quando non si ha nessuno a cui esporre i propri pensieri la carta diviene preziosa confidente, e il taccuino compagno fedele. I giorni trascorrono mentre si scruta il lago e la foresta, si pesca per la cena o si beve un bicchiere di vodka dopo una passeggiata tra i monti. Una sedia di fronte alla finestra è un punto di osservazione ideale per cogliere il respiro del mondo, l'inverno, l'arrivo della primavera.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2012
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Questo è il diario tenuto dalllo scrittore francese Sylvain Tesson durante i sei lunghi mesi trascorsi in una piccola capanna di legno situata in prossimità del lago Bajkal, in Siberia. Tanti sono gli spunti di riflessione che l'autore ci regala, attraverso una scrittura pulita,accattivante e di grande sensibilità. Mi è piaciuta davvero tanto la seconda parte, quella relativa agli ultimi mesi vissuti in quel luogo, e leggere del disgelo e del lento rifiorire del paesaggio attorno. Assolutamente consigliato.
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