Uno, nessuno e centomila - Luigi Pirandello - copertina
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Letteratura: Italia
Uno, nessuno e centomila
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Descrizione


"Uno, nessuno e centomila", pubblicato nel 1926, è il romanzo in cui appare in modo più articolato e coerente il pensiero pirandelliano circa la vita e la società, trattandosi della sua ultima opera che segna dunque il culmine di quella attualissima riflessione sulla complessità e sulla drammaticità della condizione umana iniziata con "Il fu Mattia Pascal" (1904). Il protagonista, Vitangelo Moscarda, esprime nella propria tragica vicenda ciò che potrebbe accadere a ognuno di noi: egli ha infatti scoperto di essere estraneo a se stesso, in quanto viene visto e costruito dagli altri a modo loro, dunque in "centomila" modi; prende così coscienza di non possedere una personalità, bensì tante quante gli altri gliene attribuiscono. L'ossessione lo travolge, gettandolo in un vortice di follia, e facendolo giungere a rinnegare perfino se stesso.

Dettagli

30 novembre 2017
XXXVI-148 p., Brossura
9788899666927

Valutazioni e recensioni

  • Ben condotto...come solo luigi pirandello sa fare....la cosa più bella di questo libro è indubbiamente l'ultima pagina e mezzo con cui pirandello in maniera post-moderna risolve il problema della morte: non sconfiggendola o accettandola, ma vivendo, perchè vivere è andare avanti senza fermarsi a pensare e confondersi con tutto ciò che intorno a noi vive insieme anoi..il mondo va vissuto facendone parte e non cercando di darci una maschera per differenziarci da ogni altro essere vivente, perchè questo significherebbe, secondo la concezione pirandelliana, MORIRE.. libro da avere nel proprio bagaglio intellettuale

  • Nettamente superiore a "Il fu Mattia Pascal", che ho mollato e ripreso più volte, "Uno, nessuno e centomila" è illuminante e una ricchissima fonte di spunti e riflessioni. Molto interessante la tematica della frantumazione dell'io, dell'esistenza di "centomila" identità, che mi ha fatto venire in mente questa citazione: “Noi non vediamo le cose per come sono, le vediamo per come siamo noi” (Talmud). La realtà e soggettiva, e la stessa realtà sarà percepita in centomila modi diversi. Ma se la realtà non è obiettiva, non è certa, esiste davvero? Non è un libro lungo, ma ci vuole un po' di pazienza e una mente aperta, perché ne vale davvero la pena.

  • Leggere dei classici non è mai facile, alcuni risultano eccessivamente pesanti e mal digeribili, in questo caso ''uno, nessuno e centomila'' è piuttosto breve e anche scorrevole, certo l'inizio è la parte più interessante, il signor Moscarda si interroga su se stesso, partendo da un naso storto visto dalla moglie che lui mai aveva notato, il tutto risulta grottesco, buffo, fino ad affondare in interrogativi sulla propria persona, su quello che si è per se stessi, per gli amici, per la gente. Poi la parte centrale perde mordente e ho fatto maggiore fatica a proseguire. Aggiungo che questa edizione non mi è piaciuta affatto, perchè nella prima parte c'è un altro romanzo, quindi ho iniziato a leggere qualcosa che non avevo richiesto, ''i quaderni di serafino gubbio'', letti alcuni li ho saltati fino all'atteso romanzo che sembrava nemmeno esserci.

Conosci l'autore

Foto di Luigi Pirandello

Luigi Pirandello

1867, Agrigento

Nacque nel podere di campagna detto il Caos, da una famiglia della borghesia commerciale di tradizione risorgimentale e garibaldina, sia da parte del padre Stefano che della madre, Caterina Ricci-Gramitto. Preso soprattutto da interessi filologici e letterari, frequentò le università di Palermo, Roma e Bonn, dove si laureò nel 1891 con una tesi in tedesco di fonetica e morfologia (in traduzione italiana: 'La parlata di Girgenti'). Tornato in Italia nel 1892 e stabilitosi a Roma, grazie a Luigi Capuana strinse contatti con la cultura militante, collaborando con scritti critici e poesie alla «Nuova Antologia», conducendo sul «Marzocco» un’accesa polemica antidannunziana e insistendo in molti interventi su vari periodici sul tema della crisi...

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