Quasi una fiaba questo piccolo libro, che mi ha intenerito, emozionato, commosso. Una scrittura limpida come i cuori dei due protagonisti, spontaneamente lirica, che disegna un piccolo quadro dai colori tenui. Ci sono parole, anche se non condivise, in questo breve romanzo; ma ci sono soprattutto i gesti, l’intonazione della voce, i sorrisi sulle labbra e negli occhi. C’è la mano grande che accoglie quella piccola, c’è la mano posata sulla spalla, tesa a esprimere comprensione, a rassicurare, confortare. E non c’è bisogno di chiamarsi per nome, perché quando ci si sente vicini nell’anima, non conta sapere chi sei e chi è l’altro. Il dolore unisce e dal dolore comune nasce una piccola felicità condivisa, che restituisce colori e odori alla vita.
