Noi

Romanzo distopico, scritto sotto forma di diario su cui il protagonista appunta tutta la sua "vita". Il titolo Noi serve ad indicare immediatamente che non esiste io nello Stato unico, tutto è conformato, organizzato e calendarizzato con scadenze precise. D-503, il protagonista, è un convinto sostenitore, oltre che fedele servitore, della "fantastica" utopia dello Stato Unico, fino a quando incontra I-330, guarda caso una donna, che riesce a coinvolgerlo in un progetto rivoluzionario... Se consideriamo che questo romanzo è stato scritto negli anni '20 del secolo scorso, è facile immaginare a quali problemi sia andato incontro l'autore nell'URSS di quei tempi, poiché l'elemento satirico è facilmente individuabile, ma ancor più rilevante è che Zamjatin abbia preceduto altri giganti della letteratura distopica come Huxley, Bradbury e Orwell. Il testo non è semplice da leggere, nella prefazione il traduttore ammette che il suo lavoro è stato particolarmente complicato, tuttavia gli appassionati del genere non possono non leggerlo.

Un libro profondamente interessante se vi piace l'idea di esplorare la fantascienza sovietica. La scrittura e traduzione è fluida, e la trama, anche se non particolarmente originale, è avvincente.

Questo libro è agghiacciante per l'attualità di ciò che racconta. Una distopia scritta negli anni '20 del XX secolo, ma che ancora oggi risulta tristemente attuale, una dolorosa riflessione sul concetto di libertà e sul rapporto della libertà con la politica. dolorosissimo e splendido.