Noterelle d'uno dei Mille. Da Quarto al Volturno
È il diario di un giovanotto di 21 anni che partecipa sconsideratamente all’impresa dei Mille, con Giuseppe Garibaldi alla testa. S’imbarca a Quarto vicino a Genova il 5 maggio 1860, gli danno uno schioppo arrugginito con venti cartucce, ma questo non diminuisce il suo adolescenziale entusiasmo, e parte per un’avventura tutta romantica, indeterminata, in una Sicilia quasi esotica, con Garibaldi che fa le sue apparizioni come un arcangelo, che le palle nemiche esitano a colpire, un’avventura dissennata ma fortunata, in un’aura quasi sacra e già da leggenda; e pure lui, Abba, sarà fortunato, perché non viene mai neppure scalfito; e a Palermo avrà gli occhi solo per le belle ragazze affacciate ai balconi ad applaudirli, com’è naturale a quell’età giovanile. Un’impresa descritta da un punto di vista minore, ingenuo, affettivo, avvincente. Sono taccuini che Abba ha scritto negli intervalli tra una marcia e una sparatoria, poi revisionati con migliorie letterarie e ricordi aggiunti vent’anni dopo; la prima pubblicazione è del 1880, voluta da Giosuè Carducci per la sua importanza documentale, ma anche per il valore poetico. Il testo è stato curato da Renato Polizzi, cui segue la sua illuminante postfazione.
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Anno edizione:2025
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