Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse online, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film). Opera in prosa lirica, viene composto nel 1916, in margine a un’esperienza eccezionale. Nel gennaio del 1916, costretto durante un volo di guerra a un atterraggio di fortuna, D’Annunzio resta ferito all’occhio destro, che poi perderà. Per evitare la cecità completa, deve rimanere per settimane immobile e bendato: «Per più settimane mentre stavo supino in veglia, mentre soffrivo senza tregua l’insonnia, io ebbi dentro l’occhio leso una fucina di sogni che la volontà non poteva né condurre né rompere. Il nervo ottico attingeva a tutti gli strati della mia cultura, e della mia vita anteriore, proiettando nella mia visione figure innumerevoli con una rapidità di trapassi ignota al mio più ardimentoso lirismo. Il passato diveniva presente, con un rilievo di forme e un’acredine di particolari che ne aumentavano a dismisura l’intensità patetica». Non potendo dettare, il poeta è costretto a scrivere su diecimila sottili strisce di carta, tenute fra le ginocchia, sulle quali è vergata una sola riga di testo, cartigli che poi verranno redatti dalla figlia Renata, che lo assiste.
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Anno edizione:2023
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Formato:Tascabile
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