Ricevuto in regalo, scopro questa perla ed il suo autore. Una storia, un racconto, uno stile semplici ma sofisticati. Un bell’esempio di letteratura contemporanea.
Notturno francese
Un romanzo dove domina la malinconia del continuo lasciarsi dietro le spalle cose e persone, nel tempo e nello spazio. Ma anche la sconsideratezza di mettersi in viaggio per ritrovarle. O per farsi trovare.
«In queste pagine frammentate, che oltre un’insonnia sono una traiettoria, si tratteggia riga dopo riga una storia di errori, di appuntamenti che non si sa di avere, di luoghi che non si sa di dover ripercorrere e di persone che non si sa di dover incontrare. Un'opinabile percezione, ma che quando trova riscontro nella realtà è in grado di rendere più veri persino noi stessi.» - Lorenzo Tortorelli
Vince Corso, biblioterapeuta e detective di enigmi letterari, sul treno che dovrebbe portarlo a un appuntamento con la fidanzata si imbatte in un originale compagno di viaggio: un uomo colto, insinuante, che fisicamente gli ricorda il grande Léo Ferré, lo chansonnier anarchico di Avec le temps. Solo che Corso ha sbagliato direzione, doveva andare verso Sud invece che al Nord, e contrariato vorrebbe ripa-rare. Ma l'uomo, misteriosamente allusivo, lo invita a persistere nello sbaglio: «forse lei non lo sa ancora, ma potrebbe essere arrivato il momento di fare questo viaggio». Genova, la prima meta, gli darà un tuffo al cuore: da lì fino a Marsiglia era trascorsa la sua primissima infanzia. La madre cameriera lo aveva concepito con uno sconosciuto una notte di fine luglio del 1969. E sarà questa l'indagine più importante della sua vita: scoprire chi è suo padre. Per cinque anni Vince Corso gli ha spedito una cartolina al giorno, lasciando vuoto il nome del destinatario e indirizzandole all'unico luogo dove sapeva che almeno per una notte suo padre era transitato: l'Hotel Le Negresco a Nizza. La sua ricerca si svolgerà sui litorali della Costa Azzurra, tra povere pensioni e hotel liberty, dietro a versi di poeti e a vecchi personaggi carichi di storie vissute, seguendo l'indecifrabile mosaico dei destini individuali e delle coincidenze. Fino al riconoscimento che completa il cerchio: essere restituito dai libri alla vita, riavere indietro la possibilità di «amare senza misura». Notturno francese è in realtà un notturno pieno di luce. È una storia di errori, di appuntamenti che non si sa di avere, di labirinti e di orfani che cercano un porto. Un romanzo dove domina la malinconia del continuo lasciarsi dietro le spalle cose e persone, nel tempo e nello spazio. Ma anche la sconsideratezza di mettersi in viaggio per ritrovarle. O per farsi trovare.
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Nicoló 21 giugno 2023
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MaRIOFREDOO 21 febbraio 2023PERFETTA SINTONIA
PERFETTA SINTONIA Uno dei miei autori preferiti, gigante sottovalutato della letteratura italiana, è Antonio Tabucchi. Ricordo quel piccolo capolavoro che è "Notturno indiano" (prima edizione 1984) edito da Sellerio e l'ho recuperato nella mia libreria mettendolo a fianco di questo pregevole contributo di Fabio Stassi. Perfetta sintonia. Non posso quindi essere imparziale nel giudizio. Ma Stassi ha confezionato un romanzo che rimanda alla letteratura alta, tipico ruolo del suo personaggio - biblioterapeuta e detective - Vince Corso che, in questo caso, va alla ricerca delle sue radici (del padre che non ha mai conosciuto). Grazie ad una fortuita (?) coincidenza sbaglia la vettura del treno e, da Roma, invece che verso Napoli (dove aveva un appuntamento con la sua compagna) si trova diretto a Milano. Incontra uno strano personaggio che gli ricorda Léo Ferré che lo invita a continuare il viaggio verso Genova, Nizza e Marsiglia. A Nizza, all'hotel Le Negresco, ritroverà tracce della notte trascorsa dal padre - Ameer Blanchard - insieme a sua madre, notte in cui lo hanno concepito. Avec le temps indietro nei ricordi fino al cimitero Sète di Marsiglia (altro omaggio a Tabucchi - "racconti con figure"). I riferimenti alla Costa Azzurra e alle bellissime cartoline d'epoca, a "L'ora senz'ombra" di Osvaldo Soriano, a Paul Valéry, a Ibrahim Ferrer (la canzone Dos Gardenias in Buena Vista Social Club), ed, infine, la tenerissima postfazione e l'amore, condiviso, per Tabucchi, il collegamento con i "Notturni" (indiano di Tabucchi e cileno di Bolano) valgono una valutazione prossima al massimo consentito. Emozione pura!
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