Novelle per un anno: Scialle nero-La vita nuda-La rallegrata. Vol. 1

Pirandello è uno di quegli scrittori che ho amato fin dal primo istante, l'unico, assieme al Tolstoj per ora, in grado di farmi anteporre la novellistica alla prosa di romanzo. Umorismo, dramma, situazioni difficili, problemi personali, locali, regionali, nazionali, insomma, quasi tutto ciò che la vita può offrire ad un suo osservatore e studioso, quale lui era. Stile elegante, lessico ricco ma mai ampolloso come potrebbe essere stimato (comunque a torto) Tomasi di Lampedusa. Pirandello va letto, visto a teatro e possibilmente, vissuto. Per me, sul podio della prosa italiana, assieme al nonno Boccaccio e al papà Manzoni. Nella fattispecie, Scialle Nero è una delle novelle che più mi è rimasta impressa, assieme a "Il dovere del medico e "L'eresia Catara (tralasciando altre celeberrime come la Giara, La Patente e molte altre)

Pirandello è secondo me il più grande prosatore italiano non solo per le opere teatrali ma soprattutto per questa raccolta delle sue novelle. I romanzi non sono altrettanto geniali. In queste storie c'è grande varietà di temi, profondo senso psicologico, straziante consapevolezza del dolore della esistenza umana, umorismo finissimo. Il linguaggio è forse ostico per i più giovani (non certo per quelli come me nati prima della guerra) perchè è decisamente datato. Ma vale la pena di superare questo piccolo ostacolo.