Numero. Settimanale umoristico illustrato, anno II, n. 27 - copertina
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Numero. Settimanale umoristico illustrato, anno II, n. 27
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In 8 (cm 21 x 25 circa), pp. (16) con illustrazioni in nero e inserto centrale a colori. Brossura editoriale con illustrazione al piatto posteriore di Filiberto Scarpelli. Di Ernie il ritratto caricatura d'apertura a piena pagina raffigurante Giovanni Bolzoni. Numero di questa rivista umoristica torinese fondata dal caricaturista Golia (pseudonimo di Eugenio Colmo 1885-1967) nel gennaio 1914. Fu compagno di studi di Guido Gozzano, di cui divenne amico, e contemporaneamente comincio' a disegnare per inclinazione e diletto. Divenne ben presto illustratore, attivita' cui lo portavano anche i suoi interessi letterari e la frequentazione dei suoi amici scrittori, e caricaturista notissimo. Furono fondatori della rivista, insieme a Golia, il pubblicitario Nino Caimi, Dino Segre (in arte Pitigrilli), il disegnatore Giovanni Manca. Ebbero il sostegno di Guido Gozzano, amico appunto di Golia, e di Amalia Guglielminetti. Di piccolo formato e di esiguo numero di pagine, fu stampato all'inizio con copertina e inserto illustrato centrale a colori ma divenne poi interamente in bianco e nero gia' prima dello scoppio del conflitto per tagliare i costi. "Raffinato e mordace, dalla dichiarata posizione antigiolittiana e anticlericale, e via via dichiaratamente interventista. Ma al di la' degli schieramenti e del momento politico, la rivista si presentava nuova e brillante in ogni sua manifestazione: nei toni degli editoriali, delle novelle, dei disegni, degli scherzi in rima, dei concorsi e perfino in collaterali iniziative espositive, dedicate all'umorismo e alla caricatura. Un taglio che garanti' subito un grande successo alla rivista, che arrivo' a quintuplicare la tiratura nel giro di appena due mesi, tra il settembre e il novembre del 1914. Certo il pubblico apprezzo' anche il carattere singolare delle sue illustrazioni, alcune piu' politiche e ciniche, altre piu' aggraziate e da giornalino di moda, e la qualita' delle sue matite..." (Benadusi, Rossini, Villari, "1917. Linizio del secolo americano. Politica, propaganda e cultura in Italia tra guerra e dopoguerra", 2021, p. 142. In questo numero tavole illustrate centrali di Sergio Tofano (Sto), Angoletta, Guidi.

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In 8 (cm 21 x 25 circa), pp. (16) con illustrazioni in nero e inserto centrale a colori. Brossura editoriale con illustrazione al piatto posteriore di Filiberto Scarpelli.Di Ernie il ritratto caricatura d'apertura a piena pagina raffigurante Giovanni Bolzoni. Numero di questa rivista umoristica torinese fondata dalcaricaturista Golia (pseudonimo di Eugenio Colmo 1885-1967) nelgennaio 1914.Fu compagno di studi di Guido Gozzano, di cui divenne amico, e contemporaneamente comincio' a disegnare per inclinazione ediletto. Divenne ben presto illustratore, attivita' cui lo portavano anche i suoi interessi letterari e la frequentazione dei suoi amici scrittori, e caricaturista notissimo. Furonofondatori della rivista, insieme a Golia, ilpubblicitario Nino Caimi, Dino Segre (in arte Pitigrilli),il disegnatore Giovanni Manca. Ebbero il sostegno di Guido Gozzano, amico appunto di Golia, e di Amalia Guglielminetti. Di piccolo formato e di esiguo numero di pagine, fu stampato all'inizio concopertina e inserto illustrato centrale a colorima divenne poi interamente in bianco e nero gia' prima dello scoppio del conflitto per tagliare i costi. "Raffinato e mordace, dalla dichiarata posizione antigiolittiana e anticlericale, e via via dichiaratamente interventista. Ma al di la' degli schieramenti e del momento politico, la rivista si presentava nuova e brillante in ogni sua manifestazione: nei toni degli editoriali, delle novelle, dei disegni, degli scherzi in rima, dei concorsi e perfino in collaterali iniziative espositive, dedicate all'umorismo e alla caricatura. Un taglio che garanti' subito un grande successo alla rivista, che arrivo' a quintuplicare la tiratura nel giro di appena due mesi, tra il settembre e il novembre del 1914. Certo il pubblico apprezzo' anche il carattere singolare delle sue illustrazioni, alcune piu' politiche e ciniche, altre piu' aggraziate e da giornalino di moda, e la qualita' delle sue matite..." (Benadusi, Rossini, Villari, "1917. L�inizio del seco

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