Numero. Settimanale umoristico illustrato, anno III, n. 54 - copertina
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Numero. Settimanale umoristico illustrato, anno III, n. 54
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In 8 (cm 21,5 x 24,5), pp. (16) copertine comprese. Brossura editoriale. Illustrazioni in nero. Numero 54 di questa rivista satirica torinese. Caricatura d'aperto di Giulio Boetto raffigurante l'attrice Dina Galli. Illustrazioni di Aldo Mazza, Musini, Scarpelli, Fiorini, Carlin. Numero di questa rivista umoristica torinese fondata dal caricaturista Golia (pseudonimo di Eugenio Colmo 1885-1967). Fu compagno di studi di Guido Gozzano, di cui divenne amico, e contemporaneamente comincio' a disegnare per inclinazione e diletto. Divenne ben presto illustratore, attivita' cui lo portavano anche i suoi interessi letterari e la frequentazione dei suoi amici scrittori, e caricaturista notissimo. Furono fondatori della rivista, insieme a Golia, il pubblicitario Nino Caimi, Dino Segre (in arte Pitigrilli), il disegnatore Giovanni Manca. Ebbero il sostegno di Guido Gozzano, amico appunto di Golia, e di Amalia Guglielminetti. Di piccolo formato e di esiguo numero di pagine, fu stampato all'inizio con copertina e inserto illustrato centrale a colori ma divenne poi interamente in bianco e nero gia' prima dello scoppio del conflitto per tagliare i costi. "Raffinato e mordace, dalla dichiarata posizione antigiolittiana e anticlericale, e via via dichiaratamente interventista. Ma al di la' degli schieramenti e del momento politico, la rivista si presentava nuova e brillante in ogni sua manifestazione: nei toni degli editoriali, delle novelle, dei disegni, degli scherzi in rima, dei concorsi e perfino in collaterali iniziative espositive, dedicate all'umorismo e alla caricatura. Un taglio che garanti' subito un grande successo alla rivista, che arrivo' a quintuplicare la tiratura nel giro di appena due mesi, tra il settembre e il novembre del 1914. Certo il pubblico apprezzo' anche il carattere singolare delle sue illustrazioni, alcune piu' politiche e ciniche, altre piu' aggraziate e da giornalino di moda, e la qualita' delle sue matite..." (Benadusi, Rossini, Villari, "1917. Linizio del secolo americano. Politica, propaganda e cultura in Italia tra guerra e dopoguerra", 2021, p. 142).

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In 8 (cm 21,5 x 24,5), pp. (16) copertine comprese. Brossura editoriale. Illustrazioni in nero. Numero 54 di questa rivista satirica torinese. Caricatura d'aperto di Giulio Boetto raffigurante l'attrice Dina Galli. Illustrazioni di Aldo Mazza, Musini, Scarpelli, Fiorini, Carlin. Numero di questa rivista umoristica torinese fondata dalcaricaturista Golia (pseudonimo di Eugenio Colmo 1885-1967). Fu compagno di studi di Guido Gozzano, di cui divenne amico, e contemporaneamente comincio' a disegnare per inclinazione ediletto. Divenne ben presto illustratore, attivita' cui lo portavano anche i suoi interessi letterari e la frequentazione dei suoi amici scrittori, e caricaturista notissimo. Furonofondatori della rivista, insieme a Golia, ilpubblicitario Nino Caimi, Dino Segre (in arte Pitigrilli),il disegnatore Giovanni Manca. Ebbero il sostegno di Guido Gozzano, amico appunto di Golia, e di Amalia Guglielminetti. Di piccolo formato e di esiguo numero di pagine, fu stampato all'inizio concopertina e inserto illustrato centrale a colorima divenne poi interamente in bianco e nero gia' prima dello scoppio del conflitto per tagliare i costi. "Raffinato e mordace, dalla dichiarata posizione antigiolittiana e anticlericale, e via via dichiaratamente interventista. Ma al di la' degli schieramenti e del momento politico, la rivista si presentava nuova e brillante in ogni sua manifestazione: nei toni degli editoriali, delle novelle, dei disegni, degli scherzi in rima, dei concorsi e perfino in collaterali iniziative espositive, dedicate all'umorismo e alla caricatura. Un taglio che garanti' subito un grande successo alla rivista, che arrivo' a quintuplicare la tiratura nel giro di appena due mesi, tra il settembre e il novembre del 1914. Certo il pubblico apprezzo' anche il carattere singolare delle sue illustrazioni, alcune piu' politiche e ciniche, altre piu' aggraziate e da giornalino di moda, e la qualita' delle sue matite..." (Benadusi, Rossini, Villari, "1917. L�inizio del

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