Presentazione. Nova semper quaerere et parta custodire
Introduzione. Il “volto” della formazione tra crescita delle disuguaglianze e nuovi archetipi del lavoro
1. Outlines per la formazione: un vestibolo e dieci stanze
Il vestibolo: come muoversi nella complessità dell’agire formativo/Formazione, lavoro e apprendimento camminano insieme/Prima stanza: il sogno. Il paradigma della società della conoscenza a dieci anni di distanza tra luci e ombre/Seconda stanza: la realtà. La “grande trasformazione” del lavoro: postfordismo verso smart working/ Terza stanza: i simboli. I fattori intangibili nelle organizzazioni/Quarta stanza: il territorio, ovvero lo sviluppo del genius loci/Quinta stanza: la danza intorno al soggetto. Paideia e bildung/ettima stanza: il volo, ovvero la formazione come “autosviluppo”/Ottava stanza: il presidio dell’apprendimento e dell’innovazione come variabili chiave dell’organizzazione e della persona/Nona stanza: comunità come difesa dall’incertezza/Decima stanza, una prospettiva: l’esperienza della partecipazione alla comunità
2. L’analisi dei fabbisogni di formazione nei contesti organizzativi: variabili e dimensioni di intervento
Premessa/L’analisi dei fabbisogni accompagna tutta l’attività formativa/Dimensioni dell’analisi dei fabbisogni formativi/La domanda e le attese rispetto all’analisi dei fabbisogni formativi/Metodologia per la rilevazione e l’analisi dei fabbisogni formativi/La diagnosi organizzativa: le variabili/Dimensioni da analizzare: persona, job, ruolo/Gli strumenti per l’analisi dei fabbisogni formativi/Quali prospettive per l’analisi dei fabbisogni: la sfida del sistema europeo delle qualifiche
3. Gli attori: il ruolo del formatore nell’impresa, il sistema delle conoscenze e competenze
Premessa/Formazione come adattamento o generazione di valore?/Il formatore progettista/Progettare apprendimento e non solo formazione /Il formatore nell’impresa e nella pubblica amministrazione/I “saperi” del formatore/Le competenze del formatore/La formazione dei formatori/Il formatore come consulente per la persona e per l’organizzazione/Quale disruption per i formatori?
4. Le “famiglie” metodologiche: fare formazione come
Premessa/È possibile disporre di un quadro comandi per la scelta metodologica?/L’attenzione al soggetto/Le diverse pratiche metodologiche/Tassonomie dei metodi per l’apprendimento/Dentro ai metodi: il metodo dei “casi”/Apertura di un corso, contratto formativo e imprinting/Apprendimento dall’esperienza e formazione oltre l’aula/Pratiche formative basate sull’esperienza/Gli ambienti formativi di e-learning verso nuove prospettive
5. Progettare per competenze
Premessa/I modelli di L. M. Spencer e S. M. Spencer e di Boyatzis nella formazione aziendale/Dimensioni dell’analisi dei fabbisogni formativi/L’attenzione ai sistemi di certificazione delle competenze: apprendimento non formale, informale e formale/Il progetto formativo/Schemi pedagogici/Un modello “classico”/Il rapporto obiettivi/competenze/Il piano formativo nella formazione finanziata
6. La valutazione del progetto formativo: quadro concettuale e approcci metodologici
Premessa/Dalla dimensione quantitativa a quella qualitativa: valutazione non è misurazione/Valutare è decidere/Lo scenario della valutazione nel campo della formazione aziendale/Il modello “gerarchico” obiettivi-risultati: limiti e vantaggi/Quali variabili per progettare un intervento di valutazione/Verso il modello dell’autodiagnosi: problematicità della valutazione/Come progettare gli strumenti: alcuni “postulati”/Indicazioni operative per la “costruzione” di strumentazioni per la valutazione dei risultati di un’azione formativa/Come muoversi per disegnare le linee guida di un progetto valutativo?/Valutazione degli obiettivi di formazione e valutazione della performance/Una cultura della valutazione
7. Due paradigmi: apprendimento organizzativo e comunità di pratica
Premessa/L’apprendimento organizzativo come area di interesse per gli studi formativi/I postulati dell’impianto teorico dell’apprendimento organizzativo/Le organizzazioni possono dunque apprendere?/Il paradigma della comunità di pratica/“Fortuna” di un concetto/I due paradigmi a confronto/Una storia raccontata da Etienne Wenger
Riferimenti bibliografici