Oceano mare

Il libro inizia con un' atmosfera artefatta e uno stile che sembra talvolta volutamente ricercato e complesso per cercare di creare un alone di mistero che però rimane molto artificioso. Ci sono sicuramente degli estratti che sembrano più verosimili e delle punte di realismo e crudezza, che in qualche modo risollevano un po' una storia che per il resto sembra abbia davvero poco da dire. Ma non so, forse sono io che non riesco proprio ad apprezzare questa specie di realismo magico con qualche frase scenica che andrebbe forse bene come didascalia delle foto Instagram.

Una coccola che ti immerge in un mare quieto ma di certo imprevedibile, che ti culla nelle atmosfere di un posto senza tempo (e forse senza luogo). E improvvisamente ti trascina al largo, ti fa sbattere contro gli scogli più appuntiti con la forza introspettiva di uno tsunami. E dopo la tempesta, ti ripulisce, ti rigenera, lasciando tracce indelebili.

Attraverso personaggi enigmatici riuniti in una locanda ai confini del mare, l’autore esplora temi universali come l’amore, la purezza, la memoria e la ricerca di sé. Il mare diventa simbolo e protagonista, spazio di dissoluzione e rinascita