Pietro e Sara, e il dolore per quel figlio che non arriva. E poi Mario, quel nonno che tutti in famiglia hanno sempre tenuto nascosto, perché da quando è tornato dalla guerra in Russia non è più stato l'uomo che era. La partenza di Sara e la morte di Mario spingono Pietro a ricostruire quel passato che gli è stato negato, fino a compiere un viaggio, quasi un pellegrinaggio, sulle rive del Don. Una storia triste, senza dubbio, a tratti sembra che non porti a nulla e forse gli avvenimenti storici non vengono affrontati pienamente ma solo accennati, del resto non credo proprio che lo scopo dell’autore fosse quello di dare nozioni scolastiche sulla guerra di Russia ma più che altro fare un’analisi quasi poetica dei diversi modi di affrontare la lontananza e la perdita. Il grande pregio dell’autore è la sua scrittura: profonda, matura e molto intimista; i toni sono sempre garbati, tutto viene quasi sussurrato e anche le descrizioni apparentemente banali sono rese con immagini e parole bellissime, sapientemente dosate e profondamente poetiche.
Ogni promessa
«Un libro speciale che nello spazio di un romanzo produce una sorta di commedia umana concentrata». – Antonio Tabucchi
Ogni sera Pietro si china sulla pancia di Sara per sapere se dentro c'è qualcosa che nasce, e ogni sera lei aspetta di poter dare un nome al loro futuro insieme. Ma la speranza rimane un'attesa, e l'attesa spacca tutto come una crepa nel muro. Fino a quando ogni cosa si sfalda e sul tavolo della cucina resta soltanto un foglio, o meglio una bomba che si prepara a esplodere. "Telefonato tua madre, è morto Mario". E poco sotto una domanda scritta di fretta: "Mario?" Mario è il nonno di Pietro, ma più che un parente è lo scheletro nell'armadio di una famiglia. Tornato folle dalla campagna di Russia, vissuto dentro una clinica eppure morto per tutti, per lui la guerra non è mai finita. Ora fa la sua comparsa morendo per davvero. L'estate si apre quel giorno con un duplice addio, spalancata come una casa vuota e piena di strade possibili. La prima è un viaggio a ritroso, con in tasca il peso di un segreto che Pietro e Sara si sono nascosti tanto a lungo da non poterlo dimenticare. La seconda è un viaggio sul Don, carico di tutte le storie che Mario non ha mai raccontato. Con una scrittura tesa e tersa fino alla poesia, Andrea Bajani ci racconta la responsabilità e la difficoltà di ricordare. La memoria è una trama forata, i fili si slacciano e si disperdono nell'ordito di una realtà vissuta al presente. Ma è proprio li, tra le omissioni e le mancanze, che forse si annida un senso. Lungo quelle strade deviate, dove si affacciano risposte impreviste a domande mal poste.
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Informazioni:
Buone condizioni. Copertina rigida con segni d'uso, con sovraccoperta usurata. Tagli con lievi bruniture. Pagine leggermente ingiallite. hardcover 252 9788806200206 Buono (Good) .
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Anno edizione:2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MARA MAGGIORA 02 marzo 2017
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PAOLA DE RANGO 17 novembre 2010
C'e' un po' di tutto in questo romanzo che ruota intorno al protagonista Pietro: la crisi familiare attuale,il rapporto scuola/maestro/bambini, il ricordo della infanzia, la figura del nonno, la follia dei soldati rientrati dopo la guerra in Russia, l'internamento nei manicomi. Forse un po' troppo cose tutte insieme anche se il tema centrale dovrebbe essere quello della guerra in Russia e della memoria. Comunque da leggere.
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