Ancora una volta Bianca Marconero ci porta su un rollercoaster di emozioni ed eventi, sin dall'apertura del romanzo: a qualche giorno dal finale del primo volume, ritroviamo Marco, Deacon, Lance, Erek ed Helena in Spagna, ad elaborare quanto ha rivelato loro il Decano Sebastiano. Possedere un'eredità genetica come la loro non è facile da accettare, soprattutto se non è chiaro per chi, come Deacon, deva ancora capire come gestire il suo potere. Anche questa volta seguiamo la narrazione attraverso il PoV di tutti i protagonisti, riuscendo così ad osservare gli eventi da diverse angolazioni, ma mentre nel primo volume della serie abbiamo visto il delinearsi delle diverse personalità e i l'intrecciarsi di rapporti non sempre sereni tra di loro, in questo secondo volume vediamo come questi rapporti si approfondiscano alla luce delle verità che sono state rivelate ai ragazzi. Ma ancora una volta le cose non sono semplici e vengono ulteriormente complicate da Morgana - sì, proprio quella Morgana. Bellissima quanto indecifrabile, Morgana è un mistero per tutti. Il suo ingresso in scena mette seriamente alla prova Marco e i rapporti con i ragazzi ne risentono moltissimo. E proprio Marco, ancora una volta, è il perno del romanzo, il personaggio intorno al quale ruota l'intera vicenda, il re. Più volte nel corso dell'attesa di questo romanzo ho detto che lo avrei volentieri preso a padellate per alcuni suoi comportamenti, ma leggendo questo libro è stato sicuramente il personaggio che ho apprezzato di più. Morgana lo mette continuamente alla prova, tra sfide e paragoni con il fratello, Riccardo. Il fardello che Marco si ritrova a portare sulle spalle è veramente pesante e vedendosi con le spalle al muro quando Morgana minaccia di rivelare il segreto che potrebbe farlo cacciare dalla scuola, non può che allontanarsi dai suoi amici. La sua frustrazione e il suo dispiacere traspaiono chiaramente attraverso le pagine dei suoi PoV. I suoi sentimenti e i suoi comportamenti vengono continuamente fraintesi, soprattutto dai suoi amici. Ma Ombre è anche il romanzo in cui vediamo Marco crescere e prendersi le sue responsabilità, affrontare delle sfide importanti dove per vincere non c'è bisogno di una spada, ed uscirne vincitore, nonostante tutto. Lui non è perfetto, non è l'eroe, ma nel corso di questo romanzo lo vediamo diventare una persona migliore. A proposito di eroi, per incarnare perfettamente questo ruolo c'è Lance, che anche in questo volume si dimostra il meraviglioso mix di perfezione e cavalleria che abbiamo conosciuto nel primo libro della serie. Non manca ovviamente lo spazio dedicato agli altri personaggi, in particolare ad Helena e Deacon. Mentre Helena è occupata ad accettare il suo ruolo nella storia ed anche i suoi sentimenti, che la dividono tra Marco e Lance, Deacon deve iniziare un percorso che lo porti a padroneggiare i suoi poteri. Non dimentichiamo ovviamente Erek e Samira, occupati su fronti diversi per quello che riguarda i loro rapporti con i Cavalieri, ma anche a cercare di ricucire il rapporto che si era instaurato tra di loro e che è stato logorato dalle bugie di lei. L'elemento portante del romanzo è quello dell'amicizia, ostacolata, complicata, ma vera e forte quando insieme si deve far fronte comune per raggiungere un obiettivo ed uscirne al meglio insieme. Ma oltre che di amicizia si parla molto anche d'amore, tra fiamme vecchie e nuove, sentimenti travolgenti o leggeri e delicati, ma che condizionano in maniera determinante lo scorrere delle vicende. E poi tutti i personaggi, in questo romanzo, crescono molto personalmente e li vediamo maturare tutti, sia personalmente che per il bene del gruppo. Accettare il loro ruolo e la loro eredità è fondamentale per ognuno dei protagonisti e proprio con le vicende di questo romanzo inizia il loro processo di accettazione. Dirvi che ho amato ogni pagina di questo romanzo credo sia riduttivo. Anche questa volta Bianca Marconero ha saputo creare il mix perfetto tra l'originale rielaborazione delle leggende arturiane e le tematiche young adult. Tra amore, amicizia e un destino da affrontare che è sempre più vicino per i protagonisti della storia, sono stata bastate poche pagine per farmi immergere di nuovo nel mondo e nelle avventure dei personaggi. Un romanzo pieno di emozioni, intenso ed appassionante al punto giusto per farmi già bramare il seguito. Ancor prima di girare l'ultima pagina sapevo che i protagonisti di questa storia mi sarebbero mancati terribilmente, perché questa storia con i suoi personaggi ha finito per entrarmi nel cuore. Amo il modo in cui l'autrice disegna i suoi personaggi, la loro caratterizzazione ed il fatto che ciascuno di loro trovi il suo spazio in questa narrazione corale. Dal mio blog: La Tana di una Booklover
Ombre. Albion
Marco Cinquedraghi e i suoi amici hanno scoperto di essere portatori di una peculiarità genetica che si fonda nella leggenda. Sono le nuove incarnazioni di Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ma qual è il prezzo del loro privilegio? A cosa si deve rinunciare per guadagnarsi un destino già scritto? Marco preferisce non chiederselo. Saranno gli errori commessi e le bugie a trascinarlo in una spirale che lo obbligherà ad aprire gli occhi, mentre anche l'eredità di mago Merlino si risveglia e reclama il proprio tributo. Tra amicizie che si incrinano, amori condannati per le colpe del passato, l'ombra di una fata leggendaria e un'indagine su una morte sospetta che sembra portare a una tragica verità, i ragazzi dell'Albion College proseguono il loro cammino per diventare grandi. Ma capire cos'è la vera grandezza comporta un sacrificio che ognuno di loro dovrà affrontare da solo, per salvarsi.
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ANNAMARIA RANELI 07 marzo 2017
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Questo secondo volume è assolutamente imperdibile , molto più intenso del primo. Fanno ingresso personaggi nuovi e approfondiamo la conoscenza di Deacon, Marco, Helena, Erek e Lance. E’ un libro ben costruito : la trama ti coinvolge e finchè non arrivi all’ultima pagina non riesci a staccarti dal libro. Ci sono momenti in cui ti sembra di essere lì con i personaggi, ti immedesimi in loro e provi le loro emozioni; a volte vorresti gridargli dietro altre vorresti porgere una mano per aiutarli. Non posso che attendere l’uscita del prossimo volume.
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Leggere Albion. Ombre è stato come tornare a casa dopo un lungo viaggio, muoversi con dimestichezza in un ambiente familiare, come se non si fosse trascorso un solo giorno lontano da lì. Il secondo capitolo della saga ha qualcosa in più rispetto al precedente. Gli equilibri e i rapporti faticosamente instaurati nel primo libro vengono messi a dura prova da segreti inconfessabili, incomprensioni e fraintendimenti, le tre parole-chiave di questo romanzo. Vengono messe a nudo le luci e le ombre (più o meno fitte) di ogni personaggio, senza esclusione di colpi, creando un cast di personalità e caratteri verosimili in tutto, da quelli già presentati nel primo volume, che vengono approfonditi, a quelli che compaiono per la prima volta: dal leale Lance, a Erek e il suo senso di giustizia e la voglia di aiutare il prossimo, a Helena e la sua insicurezza, all'enigmaticità di Morgana, a Niniane, appena accennata, ma dall’incredibile potenziale, a Deacon, che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, fino ad arrivare a Marco, il più vero e umano tra i protagonisti. Marco Cinquedraghi ha dimostrato di meritare la fiducia che avevo riposto in lui già dal primo libro. Un protagonista in costante crescita, un ragazzo che ha cominciato la scalata verso l'eredità di Re Artù, passando attraverso delusioni e tristezze, ma vincendo la più importante e rischiosa battaglia, quella con se stesso. Ed è impossibile non amarlo, perché tutti, chi più chi meno, ci riconosciamo negli errori di Marco che si affanna per cercare la propria strada. Marco non è un re nato, e il bello è proprio questo, vederlo crescere e poterlo accompagnare. La verità è che, grazie al vasto campionario di punti di vista forniti, si arriva ad amare la maggior parte dei personaggi, soprattutto per i loro difetti, mentre si arriva ad odiare i più meschini, ammirando comunque l’abilità di Bianca Marconero nel caratterizzarli psicologicamente. Quello che doveva essere il colpo di scena, per me si è rivelato una conferma dei sospetti che nutrivo già da metà libro circa. Questo non ha comunque pregiudicato la lettura, perché ero estremamente curiosa di sapere come l’autrice avrebbe trovato il modo di legare insieme tutti i tasselli del puzzle, cosa che ha realizzato senza deludere le mie aspettative. Il ritmo della narrazione procede incalzante, scandito da capitoli brevi, ma carichi di emozioni e di situazioni che lasciano il fiato sospeso, in una corsa verso un degno finale, senza cadute di attenzione. Il tutto modellato sull’inconfondibile stile di Bianca Marconero, una scrittura ironica, viva ed evocativa, capace di passare da descrizioni sublimi alla dinamicità dei dialoghi. In conclusione, un libro composto da parole e personaggi indimenticabili, da amare, per cui è un piacere struggersi il cuore. Una storia dal sapore antico, di una leggenda che, mischiandosi con gli elementi della modernità, prende forma e diventa reale.
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