Caso mai qualcuno si dimenticasse che differenza c'è tra la letteratura di genere e i veri capolavori classici, questa biografia fantastica della Woolf arriva a ricordarcelo. Si tratta di un testo davvero complesso e ricchissimo di temi, quali l'Io, l'identità, il tempo, l'illusione, la letteratura, la metamorfosi, il conformismo, la vita e l'amore. Il tutto da leggere ricordando che fu pubblicato nel 1928: l'autrice era sicuramente di mentalità molto più moderna e innovatrice dei suoi contemporanei. Impossibile non apprezzarla sia come persona sia come scrittrice. Sempre ricordando che si trattava degli anni Venti, ancora più mirabile è che la Woolf avesse palesemente dedicato il testo alla sua amante di allora, Vita Sackville-West, cui la figura di Orlando è tra l'altro ispirata.
L'autrice lo definì "libriccino" orchestrato "in uno stile burla". Nigel Nicholson "la più lunga e affascinante lettera d'amore" mai scritta, quella di Virginia Woolf all'eccentrica aristocratica Vita Sackville-West, alla quale la unì un complesso legame ventennale. È questo, in molteplici sensi, un libro di confine: tra la biografia romanzata, il poema e il saggio critico (che la Woolf mima con divertita disinvoltura secondo la tecnica proustiana del pastiche), ambientato tra l'epoca elisabettiana e quella contemporanea, che il libro attraversa con ironica incisività, giocato sull'intercambiabilità e l'interazione dei sessi del personaggio protagonista, incarnazione dell'androginia prediletta dalla Woolf, simbolo della libertà interiore e della completezza creativa propria dell'artista. Introduzione di Armanda Guiducci, prefazione di Maura del Serra.
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Anno edizione:2016
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Un libro che assomiglia più a un album segreto; di fatto una dichiarazione d'amore scritta da una donna, la Woolf, per una donna (la nobile Vita Sackville-West, con la quale ebbe una relazione). Un libro non facile da leggere, sia per la trama che scorre nel tempo senza preoccuparsi troppo di avvisare il lettore, sia per lo stile che ai giorni nostri risulta un po' superato: a meno che non vi si approcci con uno spirito "passato": visionario, ardimentoso, eroico, trasognato, a volte melanconico, e cercando di immedesimarsi in un umorismo leggermente diverso dal nostro. Virginia Woolf ha una penna unica, uno stile che scavalca i confini tipologici tra prosa e poesia per creare uno stile ibrido, melodioso, leggiadro, pari all'essenza femminile di Orlando, ma anche determinato e omogeneo, come la sua parte d'uomo.
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alessia bacchetta 07 agosto 2016
Una lettura piacevolissima scorrevole e scritta in maniera eccellente dalla woolf.
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