Si legge d'un fiato. Si rimane con rabbia e tristezza. È basato su una storia vera. La storia di un comune cittadino, Gianni, che si trova intrappolato per anni in una vicenda di infiltrato nel narcotraffico. Si crea una storia a spirale, con cicli simili. Per uscirne deve affidarsi alla polizia, agli investigatori, deve credere loro. Loro vogliono bloccare un gigantesco sistema di spostamento di droga. Lui si ritrova immancabilmente con promesse di protezione e tutela. Ma i piani di chi gestisce le operazioni per la cattura dei narcos, hanno sempre falle e imprevisti . Ogni volta Gianni deve far fronte da solo alle situazioni, essere veloce, creativo, intuitivo. Deve cavarsela, deve resistere, deve patire. Deve sopravvivere, lui e la sua famiglia, nonostanze tutto vada sempre più in giù. Nessuna promessa viene mantenuta dallo Stato. Triste, molto triste sapere come i testimoni vengano lasciati scoperti dal nostro sistema. Come sempre vengano avanzati alibi di vincoli, regolamenti, normative, procedure da rispettare mentre, dall'altra parte, si finisce persino in prigione, si rimane senza lavoro, senza casa, senza nulla. Va letto, perché è giusto sapere.
Gli orologi del diavolo. Infilato tra i narcos, tradito dallo Stato
Gli orologi del diavolo, scritto con il giornalista Federico Ruffo, che per primo ha raccontato la storia di Gianni in una sua inchiesta a Presadiretta, è l’odissea di un uomo usato come esca e poi abbandonato dallo Stato. Ma soprattutto è una vicenda incredibile, tesa ed emozionante come un thriller ma vera dalla prima all’ultima pagina.
Gennaio 2005. Gianfranco Franciosi, per tutti Gianni, ha venticinque anni e un talento innato come meccanico navale. A Bocca di Magra lo conoscono tutti, le sue giornate trascorrono tra casa, cantiere e il ristorante di famiglia dove passa per litigare con il padre. Un giorno riceve una strana visita: due clienti offrono un anticipo da cinquantamila euro in contanti per un gommone velocissimo, con doppio fondo ed equipaggiato con radar e GPS. Gianni si insospettisce, va alla polizia e accetta di aiutare gli investigatori a capirci di più. Sembra una cosa destinata a risolversi in fretta, invece Gianni scivola in un gioco più grande di lui e, con il passare dei mesi, diventa un agente infiltrato a tutti gli effetti. Inizia così la sua seconda vita: quattro anni di viaggi in Sudamerica per trasportare enormi quantità di cocaina, quattro anni di festini con i narcos e di riunioni di emergenza con la polizia, quattro anni di paura. Diventa fratello acquisito del boss spagnolo Aurelio e guadagna una collezione di Rolex (“uno per ogni affare che faremo insieme”) ma al tempo stesso perde tutto: l’amore della sua donna, la famiglia, il lavoro. Persino la libertà, quando finisce in carcere vicino a Marsiglia e ci resta quasi un anno perché bruciare la copertura vorrebbe dire condannarsi a morte. Quando finalmente la polizia conclude il più grande sequestro di droga mai avvenuto in Europa, Gianni è pronto a riprendersi la sua vita, ma Aurelio sfugge all’arresto e vuole vendetta. È l’inizio di un incubo che continua ancora oggi: Gianni deve rinunciare alla sua identità e sparire nel nulla.-
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ValeriaSi 02 ottobre 2024Significativo
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Omar Alfieri 01 dicembre 2017
Pazzesco. Pazzesco. Una storia vera che sta tra il thriller e l'incubo. Scritto molto bene, avvincente e angosciante questo libro porta il lettore dentro due avventure innestate l'una nell'altra. Mi sarei complimentato per la fantasia dell'autore, se non fosse che è una storia vera, e allora la fantasia diventa un incubo, un'angoscia che si è trasmessa con la lettura e che mi ha spinto a cercare su internet le interviste al protagonista e le vicende che sono seguite. Da leggere, da assaporare e da rifletterci sopra. Bello sotto tutti i punti di vista.
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La storia di Giannino è incredibile: persona normale, abile nel suo lavoro, che per puro caso si trova come cliente dei narcotrafficanti. E fa la cosa giusta, o forse la cosa sbagliata, accetta di diventare un infiltrato per combattere i narcos. In mezzo a malavitosi aggressivi e forze dell'ordine sicuramente non sempre all'altezza della situazione, si trova a dover andare avanti, incurante della propria incolumità, a servire lo stato contro ogni logica. E poi quando invece è lui ad avere bisogno, lo Stato si rivela incapace di proteggerlo come si deve, più che per mancanza di mezzi che per incompetenza o mancanza di volontà delle persone che lo dovrebbero aiutare, che spesso infatti si rivelano di grande umanità. E' sicuramente da leggere, tiene col fiato sospeso più di qualunque romanzo, perché è vero e tremendamente amaro.
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