Pactum vampiri

Dopo una partenza non troppo coinvolgente devo dire che non è stato niente male. Ho dovuto tenere duro per circa le prime 50 pagine, poi si è finalmente mosso qualcosa e la lettura è stata un piacere. Personaggi fedeli a se stessi e svolgimento coerente (cose che non do più per scontata da quando su amazon trovo autopubblicazioni di tutte le risme). Sembra che l'autrice stia lavorando al seguito, che sospetto si sposterà su Alessandro o Marco. Se fosse questo il caso punto su Alessandro, ma preferirei che restassimo su Max e Alice. Ho solo una perplessità: fin'ora i vampiri più giovani risalgono a quando la gente moriva di vecchiaia a 40 anni, ma nel caso ne fosse nato qualcuno nei nostri tempi arrivando a morire di vecchiaia a 70/80 anni avrebbe avuto un aspetto decrepito per l'eternità? Prendiamo i figli di Max come esempio: loro come faranno se non moriranno in un incidente o per malattia prima della vecchiaia? Non credo che passare l'eternità con l'aspetto rugoso dell'età sia gran che... Chissà.

Prima molto scettica a comprarlo, dopo molto soddisfatta del mio acquisto. Un romanzo adult ben scritto, narrato in prima persona da un vampiro mannaro gladiatore romano del V s. d.C. che si innamora della “compagna della carne” destinata a suo fratello esclusivamente per motivi politici e di continuità della stirpe vampirica. La narrazione si svolge ricca di colpi di scena, belle descrizioni e toccanti dialoghi fra Roma e provincia e la Majella. Il finale, aperto, suggerirebbe un sequel (sarà, forse, perché mi aspettavo non si arrestasse sul più bello, senza darci sapere come la vicenda evolverà per la coppia). Un romanzo che testimonia della bravura e dell’alto livello narrativo e stilistico raggiunto da alcune scrittrici italiane di urban fantasy. Brava Barbara Riboni!