Nella vita arriva prima o poi il momento della verità, quando la realtà ci si presenta per come è, fredda e crudele. Non si può più mentire, soprattutto a sé stessi. Glauco Revelli, il protagonista di questo libro, si mette a nudo, e l’analisi non fa sconti, a nessuno. È una disamina tutta al maschile; eppure, la scintilla arriva da una frase pronunciata da Giulia, la moglie “Forse non mi piacciono gli uomini“, che è l’incipit del romanzo. L’amarezza per il rapporto di coppia, perché non hanno saputo coltivare l’amore, lo hanno lasciato andare. I troppi silenzi, le cose taciute, i dissapori e la diversità di vedute hanno scavato una fossa che non potranno mai più riempire. Si sa, l’amore va tenuto acceso, giorno dopo giorno, con impegno e caparbietà. E loro non lo hanno fatto. Dopo la nascita della figlia il sesso è stato inesistente e lui, insoddisfatto e inquieto, è alla spasmodica ricerca di uno sfogo, fasullo o mercenario che sia. Il tradimento rimane una fantasia? Chissà! Glauco è uno chef rinomato, rincorre le Stelle e la pubblica consacrazione ma infine paga pesantemente gli insuccessi e la conseguente crisi economica. L’unica cosa che gli rimane è la paternità, è giunta tardi ma diventando padre si riscopre figlio. Negli occhi di Anita, la figlia, vede il futuro, comprende il valore di quello che ha vissuto, coglie il senso di un’intera esistenza. Sarà padre per sempre e questa è l’unica cosa importante.
Il padre infedele
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Finalista Premio Strega 2014
"Forse non mi piacciono gli uomini." Il giorno in cui tua moglie, all'improvviso, scoppia a piangere in cucina, è una piccola apocalisse. Uno di quei giorni in cui la tua vita va in frantumi ma giunge, anche, per un attimo, a dire se stessa. E allora Glauco Revelli, chef di un ristorante blasonato, maschio di quaranta anni, padre di una figlia di tre, va alla ricerca della propria verità di uomo. Dall'ingresso nell'età adulta, l'innamoramento, la costruzione di una famiglia, la nascita e l'accudimento di una figlia, fino al disamore della moglie (che gli si nega dal momento del parto) e al ritorno feroce degli insaziabili demoni del sesso, tutto è passato in rassegna dal suo sguardo implacabile e commosso. Con "Il padre infedele" Antonio Scurati scrive il suo libro più personale, infiammato dal tono accorato della confessione e, al tempo stesso, il romanzo dell'educazione sentimentale di una generazione.
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Autore:
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Anno edizione:2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Stefania 13 maggio 2025La paternità unico pregio di un uomo egoista
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Silvia 11 gennaio 2025
Un libro che si fa leggere volentieri attraverso una particolare prospettiva della paternità in tutte le sue sfumature più e meno complesse. Uno sguardo disincantato ma allo stesso tempo poetico su uno spaccato di vita che può riguardare tanti uomini nella contemporaneità.
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