Paesaggi agrari. L'irrinunciabile eredità scientifica di Emilio Sereni. Catalogo della mostra (Roma, 13 novembre 2011-dicembre 2012)
Il volume, speculare alla mostra nata come itinerario iconografico per illustrare la Storia del paesaggio agrario italiano a cinquant'anni dalla sua pubblicazione, per effetto della persistente vitalità di Emilio Sereni si è progressivamente trasformato nello strumento utile a meglio comprenderne la ricchezza dell'opera, dell'archivio e della biblioteca. Gli autori, afferenti a diversi settori scientifici, sono concordi nel riconoscere l'attualità dello studioso che nella sua vita operosa ha saputo riunire non solo impegno politico e ricerca ma anche tante discipline (e relativi metodi di indagine) senza averne mai professato accademicamente una sola! Non è un caso se torniamo a interrogarci sull'eredità di Emilio Sereni a cinquant'anni dalla "Storia del paesaggio agrario italiano" (Laterza, 1961): in un momento storico in cui "il lungo addio" dell'agricoltura e della "civiltà contadina" (di cui il paesaggio è la parlante fisionomia) non ci appare più come il processo fatale e irreversibile di fronte al quale non resta che la rassegnazione. Il fallimento della "rivoluzione verde" a scala globale e i guasti dell'agroindustria a scala nazionale e regionale ci costringono a rileggere il passato secondo una linea che ci impone, non solo di recuperare i saperi locali di una cultura contadina che la storia sembrava aver condannato a un ruolo di subalternità se non di estinzione, ma anche di recuperare, in termini patrimoniali ed economici, i paesaggi rurali di interesse storico...
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<p>Catalogo della mostra tenuta all'Istituto Alcide Cervi, Biblioteca-Archivio ''Emilio Sereni'', itinerante in seguito. Brossura originale con copertina figurata a colori, 202 pagine con numerose figure in nero e a colori nel testo. Bibliografia in chiusura. Opera in perfette condizioni di nuovo -- Il volume, speculare alla mostra nata come itinerario iconografico per illustrare la Storia del paesaggio agrario italiano a cinquant'anni dalla sua pubblicazione, per effetto della persistente vitalit&agrave; di Emilio Sereni si &egrave; progressivamente trasformato nello strumento utile a meglio comprenderne la ricchezza dell'opera, dell'archivio e della biblioteca. Gli autori, afferenti a diversi settori scientifici, sono concordi nel riconoscere l'attualit&agrave; dello studioso che nella sua vita operosa ha saputo riunire non solo impegno politico e ricerca ma anche tante discipline (e relativi metodi di indagine) senza averne mai professato accademicamente una sola! Non &egrave; un caso se torniamo a interrogarci sull'eredit&agrave; di Emilio Sereni a cinquant'anni dalla "Storia del paesaggio agrario italiano" (Laterza, 1961): in un momento storico in cui "il lungo addio" dell'agricoltura e della "civilt&agrave; contadina" (di cui il paesaggio &egrave; la parlante fisionomia) non ci appare pi&ugrave; come il processo fatale e irreversibile di fronte al quale non resta che la rassegnazione. Il fallimento della "rivoluzione verde" a scala globale e i guasti dell'agroindustria a scala nazionale e regionale ci costringono a rileggere il passato secondo una linea che ci impone, non solo di recuperare i saperi locali di una cultura contadina che la storia sembrava aver condannato a un ruolo di subalternit&agrave; se non di estinzione, ma anche di recuperare, in termini patrimoniali ed economici, i paesaggi rurali di interesse storico...</p>.
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Anno edizione:2011
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