Il Paradiso raccontato da Michele Masneri è un luogo in cui i fallimenti delle proprie esistenze si possono dimenticare, e se anche non li si dimentica li si accetta senza più l’ansia di doverli risolvere, anzi con la rassicurante piacevolezza di una recita che si replica all’infinito insieme ad altri attori con cui si condividono compiaciute complicità. E complici diventiamo facilmente anche noi lettori, sia per l’arguzia ora cinica ora indulgente con cui ci vengono presentati i personaggi, talmente improbabili da risultare veri, di un milieu letterario-cinematografico contemporaneo; sia per la sintonia che si crea con l’inerziale, progressivo e inesorabile scivolare del protagonista Federico Desideri, che non è io narrante ma potrebbe esserlo, nella vita sospesa del Paradiso, che è il nome con cui il co-protagonista Barry Volpicelli denomina il minuscolo raggruppamento di antiche casupole di pescatori nascoste nel verde del litorale romano, un po’ villaggio turistico, un po’ “RSA e circo dei falliti”, luogo in cui per motivi diversi la più varia umanità ha trovato accoglienza e protezione dalle insidie del mondo. E il massimo della complicità l’autore lo ottiene intessendo situazioni e personaggi con citazioni più o meno esplicite dal cinema italiano degli anni ‘60, perché la coppia Barry Volpicelli/Federico Desideri ricorda tantissimo quella di Bruno Cortona e Roberto Mariani nel Sorpasso, e la figlia di Volpicelli, Gaia, sembra la fotocopia di Catherine Spaak sia nello stesso Sorpasso, sia nella Voglia matta, in cui loliteggia con un grottesco Tognazzi/HumbertHumbert.
Paradiso
Libro presentato da Gian Arturo Ferrari nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025
Una serie di personaggi esilaranti. La scoperta di una voce nuova, fresca e irriverente, della narrativa italiana.
«Il nuovo romanzo di Michele Masneri racconta le capitali della "nazione dei creativi", Roma e Milano, e i personaggi ludici, patetici, toccanti, circensi che popolano queste due città.» - Giulio Silvano, Rivista Letteraria
«Un punto di vista vitale in un orizzonte funerario: questo è "Paradiso".» - Malcom Pagani, Il Foglio
Nel «giorno più caldo di una delle estati più calde che si ricordino», Federico Desideri, giovane giornalista di belle speranze ma di scarse soddisfazioni, riceve dal direttore della rivista «di nicchia» con cui collabora l’incarico di andare a Roma a intervistare un famoso regista, autore di un film di strepitoso successo al centro del quale giganteggia un memorabile, fascinoso cialtrone. Federico scoprirà ben presto che il regista è latitante, ma in compenso, nel corso di una serata mondana, gli verrà indicato colui che di quel personaggio si dice sia stato il modello: Barry Volpicelli. Sorta di psicopompo a metà strada tra un pifferaio magico e il Bruno Cortona del Sorpasso, Barry condurrà Federico in un luogo incantato: il Paradiso, immenso compound di ville e bungalow sgarrupati sul litorale laziale, dove vive in compagnia di un ristretto gruppo di vecchi freak amabili e strampalati. Un ambasciatore che accumula prodotti di discount, un ginecologo a riposo che alleva galline ornamentali, il principe Gelasio Aldobrandi che – in preda a una perenne angoscia «misticoaraldica» – persegue il sogno irrealizzabile di un erede, una coppia di lesbiche che rimpiangono i giorni fasti in cui venivano invitate in Vaticano da papa Ratzinger, una ex bellona che accusa l’intero cinema italiano di averle rubato le idee e, non ultime, la prima e la seconda signora Volpicelli. Fra interminabili conversazioni di delirante futilità, e una notte in cui qualcuno rischia di uccidere uno degli ospiti, fra l’arrivo di una celebre influencer e una morte sospetta, molte sono le cose che il giovane Federico vedrà e imparerà durante il suo soggiorno al Paradiso. Fino al momento in cui si renderà conto di non poterne, o non volerne, più uscire.
Proposto da Gian Arturo Ferrari al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:«Con la levità crudele del suo maestro Alberto Arbasino, Michele Masneri ha dipinto un hortus conclusus sulla riva del Tirreno laziale – il Paradiso del titolo, appunto – abitato da una fauna umana eterogenea ma accumunata da una decisa propensione all’insensatezza e al disfacimento. In questa sorta di presepe capovolto, microcosmo in cui si rispecchia se non il mondo almeno la mondanità contemporanea, viene a capitare un estraneo, il giovane giornalista, ingenuo e sprovveduto, che funge da protagonista. Eppure sarà proprio lui, l’estraneo, a restare prigioniero di questo luogo magico e della sua rovina. Dato che dal Paradiso, che forse è l’Inferno, non si può uscire.»
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:18 giugno 2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Luca 02 gennaio 2025
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Quondam 31 dicembre 2024insoddisfacente
Romanzo leggero, senza grandi pretese (spero). Lento nello sviluppo centrale, veloce nella parte finale. Nessuna caratterizzazione, personaggi macchiettistici. Difficoltoso
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Alice 30 dicembre 2024Rappresentazione della decadenza
Romanzo che esalta la tipica ironia romana. Descrizioni e dialoghi così tanto rappresentativi che sembra di vivere lì, con i decadenti personaggi dal passato (a detta loro) glorioso. Lettura consigliata, seppur a tratti poco scorrevole.
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