Duole il cuore a dover mettere tre stelle a uno dei miei autori preferiti in assoluto, ma a volte un inedito è meglio che rimanga tale. È palese che il romanzo sia incompiuto e quasi una sorta di bozza complessa: ci sono molte incongruenze, capitoli che non hanno alcun senso inseriti all'interno della storia. Personaggi cui viene dedicato qualche capitolo e che poi spariscono nel nulla e non apportano alcun valore aggiunto alla storia. Si intravedono i tratti tipici delle distopie Dickiane, ma è un inedito che nemmeno l'autore ha voluto mai pubblicare: sarebbe stato meglio dargli ascolto.
Il paradiso maoista
Il paradiso maoista - tra i primissimi romanzi scritti da un Philip K. Dick poco più che ventenne, ma pubblicato solo postumo nel 1994 - mette in scena un claustrofobico gioco di sentimenti disgregati, alienazione, angoscia: un'elegia sulla fine di ogni ideale e sulla morte dell'amore.
1949. Nella Cina postrivoluzionaria, la Compagnia, una grande azienda americana, viene nazionalizzata e requisita dal governo comunista. Tutti i dipendenti stranieri devono andarsene, rimarranno solo tre persone, estratte a sorte, per consegnare l'impianto ai nuovi proprietari: il giovane, ingenuo Carl Fitter, Barbara Mahler, poco più vecchia ma già disillusa dalla vita, e il cinico e maturo Verne Tildon. Tra di loro si instaura uno strano ménage à trois: anni addietro Barbara e Verne hanno avuto una relazione che ha lasciato loro amarezza e risentimento, e finiscono per intrappolare nel clima di tensione che li avvolge anche l'innocente Carl.
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Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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M.C. 05 agosto 2025Gli inediti a volte devono rimanere inediti
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J. 07 gennaio 2025Dick del futuro passato
Pubblicato solo nel 1994, "Il paradiso maoista" (Gather yourself together) è il primo romanzo portato a termine – e rinvenuto nella sua interezza – dal visionario di Chicago. Esce postumo, ben dodici anni dopo la sua morte, insieme a tutti gli altri volumi mainstream che, a eccezione di "Confessioni di un artista di merda", non hanno trovato l'appoggio dell'editoria. È un romanzo lungo, che non si lascia leggere facilmente, soprattutto nelle prime pagine; tuttavia, mentre si procede nella narrazione delle storie parallele degli unici tre personaggi (o quasi) è possibile intravedere uno scorcio di quelli che saranno i temi fondamentali della poetica dickiana: il problema dell'identità, l'essenza della realtà, il conflitto fra il nuovo e il vecchio, il cambiamento; ma anche il rapporto fra maschile e femminile, sul piano personale e collettivo, nonché la ciclicità della storia, della trasformazione dei simboli in idoli. In nuce, "Il paradiso maoista" offre il potenziale, ancora acerbo, di un Phil impegnato a esprimere sé stesso attraverso la fiction non di genere; un ventenne alla ricerca di un linguaggio consensuale per dare forma alle proprie rivelazioni – lo troverà nella fantascienza di lì a pochi anni. Per i fan affezionati, una lettura immancabile: è affascinante rintracciare le origini di un maestro della SF.
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