Patrimonio di confine. Metabolismi della linea di costa. Indagini, sperimentazioni e visioni fra città e porto
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La nozione di patrimonio di confine non si riferisce soltanto a una condizione di marginalità geografica (la costa, l’entroterra, la periferia), né esclusivamente tipologica (dai complessi produttivi dismessi e i sistemi portuali alle linee infrastrutturali, ai viadotti, ponti e ferrovie minori), né solo alle comunità coinvolte (di cui si rileva la condizione di abbandono e l’assenza di interlocutori). Patrimonio di confine significa riconoscere e mettere in valore, come bene e risorsa comuni, il complesso di segni e di comportamenti condivisi tra città e porto. Significa riprendere contatto con i luoghi marginali, avviare un processo compiuto di censimento e conoscenza dei manufatti in disuso; capire in cosa possa essere trasformata l’energia residua del suolo degradato; significa rigenerare contesti. Il volume tratta degli ambiti della costa portuale, in tutte le molteplici declinazioni che li caratterizzano, con l’intento di anticiparne i processi di trasformazione, o quanto meno di accompagnarli. Prefazione di Joan Busquets. Postfazione di Arturo Frediani.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:29 ottobre 2024
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