Il bellissimo film di Ken Loach nasce da una storia vera, quella scritta dallo sceneggiatore Rob Dawber, che ha vissuto sulla propria pelle i danni provocati dalla privatizzazione selvaggia del sistema dei trasporti inglese, iniziata da Margaret Thatcher e proseguita senza soluzione di continuità dal governo laburista di Tony Blair. La pellicola aggiunge un altro importante tassello alla filmografia di denuncia sociale del regista inglese ed è una lucidissima analisi di quella che Jeremy Rifkin chiamerebbe la “fine del lavoro” che, nella vita quotidiana di un gruppo di operai specializzati delle ferrovie britanniche, si traduce nella crisi di ogni diritto sindacale, nella riduzione della sicurezza sul posto di lavoro, in licenziamenti liberi, precariato, sfruttamento da parte delle agenzie di lavoro interinale e crisi della solidarietà di classe. I problemi si riflettono nella routine familiare e la tragedia del finale, con la sua vigliacca menzogna, appare come fatalmente ineluttabile, lasciando un ulteriore e dolorosissimo senso di frustrante umiliazione. Tuttavia, ciò che rende questo film di Loach forse il suo più convincente e intenso (a parte l’epico Terra e libertà) è la mancanza dell’enfasi e della retorica che avevano inficiato molte delle sue pellicole. Loach evita qui ogni trappola patetica e costruisce un’opera rigorosa e importante, narrata con un solidissimo impianto corale (in cui non mancano momenti di sincero umorismo) e recitata in maniera sobria e impeccabile. Infine, una nota sul titolo originale del film: “The Navigators” (“I navigatori”) era un soprannome usato per i pionieri delle ferrovie; quanto alla solita perfetta e significativa traduzione del titolo nella distribuzione italiana, lasciamo a voi giudicare. Di certo, la classe operaia non va più in paradiso.
Sheffield, 1995. Paul, Mick e gli altri lavorano per le ferrovie inglesi e sono una squadra affiatata. Ma nello Yorkshire di metà anni Novanta la privatizzazione avanza e rimette in discussione quei diritti che sembravano consolidati. La nuova parola d'ordine è: flessibilità. Anche i compagni di lavoro, nonché amici, Paul, Mick e gli altri da un giorno all'altro si trovano a dover affrontare le difficoltà di questa nuova situazione: lo stipendio proporzionato alla produttività, la competizione con chi fino a ieri era un collega. Ben presto si rendono conto che l'unica soluzione è licenziarsi approfittando di una subdola buonuscita, ma solo per poi tornare alle stesse mansioni per conto di agenzie di lavoro temporaneo. Il nuovo datore di lavoro però non garantisce alcun diritto nemmeno l'applicazione delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro. E qualcuno ci lascerà la pelle.
Venditore:
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Titolo originale:The Navigators
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Gran Bretagna
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Produzione:BiM, 2020
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Distribuzione:Eagle Pictures
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Durata:92 min
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 5.1)
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Lingua sottotitoli:Italiano
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Formato Schermo:Wide Screen
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Contenuti:trailers; curiosità
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Davide Magnisi 01 gennaio 2025Ferrovieri in tempo di New Economy
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