Il pensiero che sente. Pratiche di Law and Humanities
Il pensiero che sente è tensione, apertura senza oggetto, ascolto, attesa del senso. È un pensiero che si origina dall’incontro sensibile con l’altro, con qualcosa o qualcuno, che è limite ed è soglia. La ricerca originaria del senso che si apre nello spazio dell’alterità è forse quella più autenticamente giuridica, poiché è nel diritto che individuiamo la terzietà a tutela dell’essere-in-comune, ma è una funzione che rischia di essere smarrita con il compiersi del processo di burocratizzazione del mondo, tra le cui derive, una delle più evidenti è la riduzione del diritto a una meccanica disumanizzata. Ricorrendo all’estetica e alla metodologia di Law and Humanities questo studio si interroga su come imparare a cogliere e a vivere il limite, e in che modo farne un’arte per continuare ad ascoltare e dire il diritto.
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Anno edizione:2022
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In commercio dal:15 luglio 2022
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