Per un manifesto del digitale nella scuola
Il digitale ha cambiato le nostre vite di tutti i giorni. Lo sta facendo da anni e più passa il tempo più lo fa in maniera inesorabile e profonda: è un mutamento radicale di prospettiva che ci obbliga a diventare consapevoli delle differenze, delle opportunità e anche dei rischi che offre rispetto ai corrispondenti analogici ai quali sta via via subentrando. Per questo la scuola non può più ignorarlo e farne a meno. Per lo più, però, tende a piegarlo alle sue forme, ai suoi ritmi, alle sue routine, depotenziandolo e facendo in modo da evitare di confrontarsi con le novità e i cambiamenti che esso esige. Ci si trova allora di fronte a una sorta di ibrido mitologico come l'ircocervo: solo che, in questo caso, anziché avere un animale per metà capro e per metà cervo abbiamo tecnologie, processi e sevizi digitali usati come se fossero analogici, all'interno di stili di pensiero e di strutture organizzative ancora tradizionali. Così quello che dovrebbe essere un ponte per traghettare la scuola verso un futuro che è già qui e ora, guarda al passato: e come ci racconta Kafka, un ponte non può voltarsi indietro senza abdicare alla propria funzione e precipitare.
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Anno edizione:2022
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