Il perfetto oratore: voce, gestualità, performance (Quintiliano, "Institutio Oratoria 11,3")
Per Quintiliano, ogni emozione si traduce in un segno rivelatore che coinvolge una parte del corpo. Per questo egli ritiene che il perfetto oratore debba apprendere la tecnica necessaria che gli permette di esternare le proprie emozioni attraverso i movimenti del corpo, come fa un attore quando deve recitare una parte in uno spettacolo teatrale. Oratore ed attore hanno in comune l'utilizzo di una gestualità convenzionale, curata e studiata nel dettaglio e non generata solo dalla spontaneità. La grande differenza tra i due è che l'attore ha a che fare con la finzione, l'oratore invece con la vita vera. Ciò comporta che quest'ultimo debba riuscire a persuadere il destinatario facendogli apparire come reale tutto quanto egli sostiene, mediando tra sincerità e finzione. Il presente saggio analizza in particolare una delle parti fondamentali del discorso oratorio: il gestus. Esso, insieme alla vox, costituisce l'actio, che rappresenta il medium attraverso il quale l'oratore riesce a stabilire un contatto diretto, a trasmettere sensazioni, a far apparire vero e reale quanto sta dicendo.
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Anno edizione:2016
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