Periodo Sismico Italiano del 1873 ossia quadro statistico topografico giornaliero del numero e della intensita' dei terremoti avvenuti in Italia nell'anno 1873 con il confronto di alcuni altri fenomeni. Memoria del Cav. Prof. Michele Stefano De Rossi
In 4. Pp. (2) + 23 con 1 tav. a colori f. t. piu' volte rip. Estratto dagli Atti dell'Accademia Pontificia dei nuovi Lincei Anno XXVII, sessione II.a del 25 gennaio 1874. Michele Stefano de Rossi nacque a Roma il 30 ottobre 1834. Studio' al Collegio Romano e poi all'Universita' di Roma, laureandosi in giurisprudenza nel 1855. I suoi interessi geofisici risalgono al 1868 quando, in una lettera alla Gazzetta di Genova, relativa a una scossa di terremoto sentita nel giugno di quell'anno in diverse localita', da lui stesso a Castelgandolfo, esponeva gia' un primo abbozzo delle sue idee sull'organizzazione di una rete di osservazione, che permettesse la raccolta di dati sull'estensione e sulle modalita' di propagazione dei sismi. L'eruzione vesuviana del maggio 1872, i terremoti laziali del gennaio 1873 e, soprattutto, quelli successivi del 12 marzo a Camerino e del 29 giugno a Belluno rafforzarono la sua convinzione e lo spinsero a raccogliere tutta una serie di notizie e osservazioni che pubblico' poi l'anno seguente in questa memoria in cui presento' anche la prima versione di una sua scala delle intensita'.
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In 4. Pp. (2) + 23 con 1 tav. a colori f. t. piu' volte rip. Estratto dagli Atti dell'Accademia Pontificia dei nuovi Lincei Anno XXVII, sessione II.a del 25 gennaio 1874. Michele Stefano de Rossi nacque a Roma il 30 ottobre 1834. Studio' al Collegio Romano e poi all'Universita' di Roma, laureandosi in giurisprudenza nel 1855. I suoi interessi geofisici risalgono al 1868 quando, in una lettera alla Gazzetta di Genova, relativa a una scossa di terremoto sentita nel giugno di quell'anno in diverse localita', da lui stesso a Castelgandolfo, esponeva gia' un primo abbozzo delle sue idee sull'organizzazione di una rete di osservazione, che permettesse la raccolta di dati sull'estensione e sulle modalita' di propagazione dei sismi. L'eruzione vesuviana del maggio 1872, i terremoti laziali del gennaio 1873 e, soprattutto, quelli successivi del 12 marzo a Camerino e del 29 giugno a Belluno rafforzarono la sua convinzione e lo spinsero a raccogliere tutta una serie di notizie e osservazioni che pubblico' poi l'anno seguente in questa memoria in cui presento' anche la prima versione di una sua scala delle intensita'.
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