Erri De Luca é un poeta e sa arrivare dove nessuno riesce. A distanza di anni ripenso ancora a questo libro. L’ho amato ma sono di parte. Per me potrebbe redigere anche il manuale della caldaia e lo leggerei con piacere
Il peso della farfalla
Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l'odore dell'uomo, dell'assassino di sua madre. Anche l'uomo, quell'uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell'uomo porta, impropriamente, il nome di "re dei camosci" - per quanti ne aveva uccisi. Ha una Trecento magnum e una pallottola da undici grammi: non lasciava mai la bestia ferita, l'abbatteva con un solo colpo. Erri De Luca spia l'imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Lo fa entrando in due solitudini diverse: quella del grande camoscio fermo sotto l'immensa e protettiva volta del cielo e quella del cacciatore, del ladro di bestiame, che non ha mai avuto una vera storia da raccontare per rapire l'attenzione delle donne, per vincere la sua battaglia con gli altri uomini. "In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove," dice De Luca. E qui si racconta, per l'appunto, di questi due animali che si fronteggiano da una distanza sempre meno sensibile, fino alla pietà di un abbraccio mortale.
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Anno edizione:2015
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Formato:Tascabile
La bellezza delle piccole cose
“Il peso della farfalla”, scritto nell’estate del 2008 da Erri De Luca e uscito nel 2009 per Feltrinelli, è una piccola opera poetica, un canto sulla bellezza della montagna e della sua natura. L’autore è un forte amante delle cime e uno scalatore e ha pensato di scrivere queste pagine basandosi sui racconti delle persone che vivono lì. Ci racconta l’incontro tra il “re dei camosci” (il più possente e forte del suo branco) e un vecchio cacciatore, oramai arrivato alla fine della sua stagione, che va a stanare “l’atleta della montagna” (come chiama l’animale l’autore) per ammirarlo e ucciderlo. Vi chiederete: perché questo titolo? La farfalla è regale ed è proprio una farfalla bianca che nelle belle stagioni si va a posare sempre sul corno del “re dei camosci”, come a incoronarlo tale. Il libro è un piccolo gioiello di questo autore tanto amato e prolifico.Vi aspetto in Feltrinelli!

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