La storia si svolge in un paesino a nord di Girona, in Spagna. È la storia di un padre e di un figlio, ma anche la storia di una famiglia, di un paese, di una vita. Una storia soffice che si snoda lentamente e senza troppi fronzoli. Pedro Zarraluki, con la sua scrittura armoniosa e flemmatica, dà importanza al tempo, che è quello lento, lentissimo, dei paesini lontani dal caos e dalla frenesia delle città, un tempo che ci culla e ci dà il tempo di pensare, riflettere, staccarci dal vortice e riprendere in mano le nostre vite, senza più rabbia. Intorno ai due protagonisti gravitano una serie di indimenticabili e bizzarri personaggi, così speciali che vorresti quasi conoscerli e abbracciarli tutti. Il racconto sembra urlarci: prendetevi del tempo. Prendetevi il piacere, ma prendetevi pure la noia, anche lì è un bel posto per ritrovare se stessi.
Il piacere e la noia
Giovane avvocato a Barcellona, Ricardo vive giorni difficili - Clara, la sua donna, lo ha piantato di punto in bianco - quando riceve una telefonata di Cristina, sua madre. Tomàs, suo padre, annuncia Cristina, è sparito lasciando uno strampalato biglietto in cui ha manifestato l'intenzione di raggiungere il Tibet. Una prospettiva davvero bizzarra per un uomo che, al tramonto della propria vita sessuale, ha commesso la stupidaggine di abbandonare la moglie per mettersi con una donna molto più giovane e ritrovarsi poi solo come un cane in uno squallido monolocale, seduto, come un vecchio risentito e debole, davanti al televisore. Cristina riferisce qualche tempo dopo a Ricardo che la polizia ha rintracciato la Opel di Tomàs in un paesino a nord di Girona, e intima al figlio di mettersi sulle tracce del vecchio genitore. Ricardo raggiunge in macchina il villaggio, e nel giro di qualche ora ritrova Tomàs. O, meglio, ritrova fisicamente suo padre, ma stenta quasi a riconoscerlo. Del vecchio, malandato Tomàs non vi è più traccia. Al cospetto di Ricardo si presenta un uomo gioviale, circondato da amici straordinari: Lola, una maitresse anarchica; Marcelo, il grassone che legge continuamente i classici della letteratura a Paquita, la sua compagna cieca che passa le ore seduta davanti alla porta di casa, Irene, bella e formosa, con un'animalità primordiale nei movimenti; Maria dal piacevole sguardo sfuggente; e la bellissima Barbara Baldova...
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Anno edizione:2010
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GIUSEPPINA VITOLO 08 marzo 2017
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VIRGILIO MARRONE 11 maggio 2010
E' il primo libro di Zarraluki che ho letto. Mi era sembrata molto interessante l'avvio; inoltre, avevo capito che era ambientato a Barcelona, che, invece, è poco presente. Il libro mi è sembrato un po' lungo, anche se la vicenda risulta alla fine avere una suya ragion d'essere. Interessanti sono alcune descrizioni del paesaggio: il caldo, la luna, il mare, il fiume. Qualche passaggio sembra apparentemente artificioso: Tomas che colpisce il fidanzato di Maria con la pietra in ricordo del figlio David, lo stesso personaggio di Maria. Il bello dei romanzi, erò, è che si possono costruire personaggi e situazioni con caratteristiche 'definitive'.
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