Un romanzo che racconta l'intero arco dell'esperienza partigiana in Veneto, dall'otto settembre alla liberazione di Padova e all'arrivo delle truppe inglesi. Il tratto che più salta all'occhio è la totale anti-retorica con cui è scritto. Dallo sbandamento del primo momento alla scelta, praticamente obbligata, di andare in montagna per evitare l'arruolamento repubblichino o il lavoro coatto in Germania, dai rastrellamenti alle azioni di guerriglia, tutto è raccontato con distacco e pacatezza, con un tono esattamente antitetico a quello del ventennio, come fosse una dichiarazione silenziosa molto netta e decisamente ammirevole. Il prezzo da pagare per questa scelta è un certo distacco narrativo (specialmente nel ricordo dei compagni caduti), di sicuro molto coerente ma alla lunga un po' stancante. Ho apprezzato la scelta di tono e la capacità di portarla fino in fondo ma ammetto che alcune parti sono risultate eccessivamente algide. La vicenda si dipana in modo chiaro e mette il luce anche aspetti poco ricordati, utili a disegnare un quadro generale ampio e articolato. Alcuni passaggi sono politicamente molto interessanti (la voglia di giustizia che ha pervaso il Paese dopo la resa avrebbe potuto essere usata in modo migliore e più concreto?), altri chiariscono i rapporti tra i vari gruppi, la loro gestione e le loro azioni. Se ne esce con le idee più chiare e la sensazione di avere imparato qualcosa.
I piccoli maestri
Scommetto che avete fatto gli atti di valore." "Macché atti di valore. Non eravamo mica buoni, a fare la guerra." Una battuta fulminante, a inizio romanzo, restituisce in una pennellata sapore e colore di una tragedia collettiva che per il narratore e il suo gruppo di compagni si trasforma in apprendistato alla vita. Subito dopo l'8 settembre 1943 uno sparuto gruppo di studenti vicentini, guidato da un giovane professore antifascista, si dà alla macchia sull'altopiano di Asiago per tentare di organizzare la Resistenza. La voce narrante - autoironica, commossa e marcatamente autobiografica - dipana un lungo filo di agguati, rastrellamenti, uccisioni, "fughe" e "atti di valore" di cui i ragazzi si rendono protagonisti e vittime. Opera di grande equilibrio, frutto anche della distanza tra il tempo della scrittura e quello dell'esperienza (il libro uscì nel 1964), I piccoli maestri dona corpo e parola a personaggi indimenticabili ed è unanimemente riconosciuto come un gioiello stilistico nel panorama della letteratura contemporanea.
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Upallow 29 maggio 2024Da riscoprire
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