Di live i Litfiba ne hanno sfornati parecchi - forse anche troppi. Per i cultori di questa band "Pirata" (1989) occupa un posto d'onore: rappresenta l'ultimo conato originale prima che Piero & Ghigo scoprissero col successivo "El diablo" le seduzioni della classifica e degli stadi pieni. Già il torso nudo di Pelù in bella mostra non promette niente di buono. Purtuttavia l'album ha più di un momento forte: la notevole "Cangaceiro" posta all'inizio, seguita da "Il vento" entrambe inedite. La parte del leone la fanno naturalmente i pezzi provenienti dal precedente album in studio "Litfiba tre", in primis l'ascoltatissima "Tex", vero tormentone anti-uomini-bianchi (altri seguiranno). Piú avanti una versione rifatta di "Dio" da dieci e lode e altri due inediti in inglese: "Raw hide" e "Cannon song", che non aggiungono molto in termini artistici ma danno una buona idea di cosa fosse uno show dei Litfiba 27 anni fa. Con questo bel live i Litfiba si sporgono nel baratro della banalità e ripetitività senza finirci dentro.
Pirata
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Matteo Morgani 01 marzo 2017
Disco 1
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