Innamorata dei gialli-noire di Pandiani leggo un libro al giorno. Per fortuna che ci sono i libri: con questo caldo pazzesco la mia amata Appia Antica non mi vede da maggio. * * * Di Pandiani amo trama e scrittura, l’ho scritto molte volte. Questo romanzo mi pare più “calibrato” dei precedenti letti e mi riferisco alle avventure di Mordenti e allo spazio che l’autore riserva a queste. Insomma è più giallo che avventure. A ogni pagina una sorpresa e, anche se cerchi di scommettere che tipo di evento può accadere non vinci la scommessa, perché gli accadimenti possibili sono infiniti. L'esempio è il personaggio Milly. Per quanto riguarda la SCRITTURA, sempre bella e ricca, ho fatto un pensierino che, quando avrò l’opportunità di incontrare l’autore, cercherò di capire. Le descrizioni, ripeto belle, le metafore intriganti, mi paiono funzionali anche all’attesa degli eventi. Sia chiaro non intendo dire che Pandiani voglia allungare il brodo, ma incantandoti con le descrizioni, crea un'attesa maggiore ed è abilissimo in questa giostra.🌸
Una pistola come la tua
Il cadavere di un criminale steso sull’asfalto, due killer in fuga per le strade di Parigi, un inseguimento furibondo.
Poi una macabra sorpresa: una testa, quella di madame Saint-Nectaire, titolare di una importante impresa di costruzioni, cognata di Balthazar Rogeret, candidato alle prossime elezioni presidenziali, e amica di vecchia data di chef LeNormand, l’uomo di granito che comanda la Brigata criminale. Per il commissario Mordenti c’è solo una cosa da fare: risolvere il caso, in fretta e senza clamore. Chi potrebbe sapere qualcosa è la figlia di Rogeret, ma è scomparsa da giorni insieme al suo bambino di sette anni. Rintracciarli è il primo passo verso una verità. Un romanzo impeccabile che si spinge oltre i limiti del noir classico, grazie alla scrittura ricca di sfumature del suo autore.
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Anno edizione:2017
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Fiorella Palomba 07 agosto 2022Molto interessante
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Peccato. Quattro anni di attesa sono tanti, soprattutto nel mercato editoriale dove l'imponente mole di uscite tende a fare dimenticare con grande velocità. Le mie aspettative per il ritorno dei les italiens erano altissime, considerato l'ottimo stato di salute di Enrico, che nei suoi ultimi lavori ha inanellato una serie di prove di altissimo livello. Questo romanzo si apre, come da tradizione, con un incipit al fulmicotone, a dire il vero inserito più per motivazioni coreografiche che per un disegno narrativo preciso. La nostra brigata criminale, cappeggiata da un moscio Mordenti , si troverà ben presto a proteggere una ragazza e il suo piccolo figlio, famigliari di un losco politico macchiato in traffici illeciti (già intuibili ad 1/3 del libro), da un branco di personaggi spietati e senza scrupoli. Il libro non mi ha convinto, la storia è fiacca, noiosa e purtroppo banale. Ci sono i classici luoghi comuni triti e ritriti del poliziesco, i colpi di scena teleguidati, oltre che momenti di stanca estenuanti. Non manca anche la canonica storia sentimentale del Mordenti piacione con la femmina di turno, ma è forte sensazione di conoscere già tutto prima di leggerlo concretamente. L'unica caratteristica che mi sento di promuovere è l'ironia, sotto questo aspetto ci sono situazioni davvero esileranti e divertenti. Si ride di gusto, lo humour è acuto e intelligente. Ma nell'economia di un romanzo è troppo poco. No, non ci siamo. Quattro anni meritavano un episodio cazzuto e ricco di humus. Meritavano cattivi con la C maiuscola, eroi con le palle fumanti, soluzioni narrative adrenaliniche e sorprendenti. Qui c'è la pallida fotocopia di ciò che un tempo è stato. Spero solo che la trasposizione televisiva non trasformi questi personaggi in pupazzi senza anima. Peccato, occasione mancata.
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Dal bellissimo personaggio della Kaganovitch a Milly. Milly Laforet dà un senso al romanzo, è il suo portato più interessante. Finalmente un personaggio nuovo e una miniera d’oro per il suo autore se saprà trarne una serie spin-off un po’ come fece Michael Connelly capace di incrociare a Los Angeles diversi personaggi titolari di serie rispettive: il giornalista, il detective e l’avvocato. Ma del più spietato e ambiguo killer di sempre non voglio dire di più. Mi è piaciuta molto la gestione dell’intreccio in questo romanzo. In particolare ho aprezzato la disinvoltura di anticipare lo scioglimento dell’enigma a metà circa dello sviluppo, lasciando così il lettore libero di godersi i personaggi, di godersi in particolare quello di Milly. Mi è un po’ mancato quel sottofondo dei migliori Italiens, i crepitii dei mitra mescolati al suono dell’organetto e al profumo di sigari ma l’idea degli Italiens come banda sotto copertura mi è molto piaciuta, e così pure gli inseguimenti e gli agguati, e il deserto francese.
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