Lidia ha appena finito le scuole medie e i suoi genitori le regalano un'enciclopedia: regalo inutile visto che non continuerà gli studi per aiutare la madre al banchetto delle verdure al mercato. L'enciclopedia la fa sentire in colpa, inutile! Perciò decide di leggerne qualche pagina ogni tanto per non fare sentire in colpa anche lei per la sua inutilità! Imbattendosi nel nome di "Bernart de Ventadorn", poeta che scriveva della sua amata lontana e mai conosciuta, Lidia deciderà che quello è il suo destino: troverà un amore da lontano tutto per sè. Comincerà il suo viaggio alla ricerca non di qualcosa, ma di un'idea, accompagnata dal suo fedele amico, il cavallo Pino, Lidia percorrerà tutte le strade che la condurranno al suo destino.
Più lontana della luna
Anni Settanta, Stupinigi, dintorni di Torino. Lidia, una ragazza di quindici anni, figlia di un operaio Fiat, abita in una ex scuderia della Palazzina di caccia dei Savoia. Non va più a scuola e aiuta la madre a vendere verdura al mercato. Un giorno appare nel tinello di casa sua un elegante venditore di enciclopedie… E la sua vita cambia: Lidia si mette in testa di diventare un trovatore, di fare come quegli antichi poeti provenzali che amavano donne lontane, forse mai esistite. Così scappa di casa, non per fare politica, ma per cercare l'amore da lontano. Il romanzo, tra il realistico e il paradossale, racconta le avventure e le scoperte di questa ragazza, così distante dalla Storia che le scorre accanto. Per il suo bizzarro amore della lontananza, Lidia attraverserà mezza Italia, finché, alle soglie della maturità, incontrerà il sogno che, forse, non sapeva nemmeno di avere.
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Autore:
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Editore:
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Edizione:9
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Anno edizione:2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ROBERTA CHIOVARO 08 gennaio 2009
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ELISA VICHI 04 febbraio 2008
Un'enciclopedia segna il destino di Lidia, la protagonista del romanzo. Aprendo a caso un volume si imbatte alla voce " Bernart de Ventadorn " e improvvisamente le si dischiude l'intero mondo dei trovatori e dell'idea dell'amore di lontano. Affascinata da questa idea decide di voler trovare un suo amore di lontano e, come i trovatori e i cavalieri medievali, si mette in viaggio con Pino, il cavallo del padre. Impresa quanto mai anacronistica nell'Italia degli anni Settanta, ma Lidia riuscirà a trovare ciò che cerca e soprattutto troverà ciò che forse non sapeva di stare cercando : se stessa.
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