Poesie belle e inesorabili, soprattutto in quello che viene ripetuto, negli scioglilingua che ci riportano al punto di partenza, e per il desiderio di ricerca di senso e comunione con le altre persone che nulla sembra riuscire a sedare in maniera definitiva. Musicalità godibilissima. Non è certo un libro per ogni occasione, ma più scorrevole di quanto pensassi. In copertina un passo poco rappresentativo, scelto (immagino) perché parla d’amore.
Poesie
Beckett appartiene alla generazione che succede immediatamente a quella di Joyce, Eliot e Pound, dei surrealisti e di Majakovskij: una generazione di poeti e narratori diversissimi ma accomunati dal ruolo che la loro poesia ebbe nel panorama artistico fra le due guerre. Le prime poesie di Beckett, in inglese, risentono di questo clima e di precisi modelli. Ma dopo queste si intravede quello scarto di ulteriore "vocalità", quel consegnarsi insomma interamente alle grandi strategie dantesche che non solo diverrà l'emblema della risonante narrativa beckettiana ma che accompagnerà lo svolgersi di una delle esperienze più radicali e definitive del teatro contemporaneo.
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Autore:
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Anno edizione:2006
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PAOLO FERRARIO 30 dicembre 2011
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