Poesie velate
Se volessimo associare il titolo della raccolta di Donatella Nardin "Poesie velate" a un'opera d'arte, più che alla dama con velo di Raffaello, si dovrebbe pensare a una figura che fa intravedere il volto (come nelle opere del Sanmartino) o che comunque indossa qualcosa che oscura la visuale, che in certo qual modo indirizza all'occultamento e, contemporaneamente, al velo come espressione di dolore. Una tale considerazione viene suggerita dalle quattro sezioni di cui si compone l'opera, tutte rilevanti perché conducono al contrasto o all'opposizione: 'Ombre e respiri', 'Una velata delazione', 'Madri interrotte' e 'D'amore e d'altre infermità'. Ci troviamo di fronte a versi che scandagliano il 'noi' dell'esistenza, ovvero l'autrice si carica dei mali del mondo, li osserva e ne patisce. Anche quando è l'«Io» a parlare, si tratta di un pronome espanso, che affronta l'alterità e s'immedesima in essa.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:6 novembre 2024
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