La politica araba dell'Italia democristiana. Studi e ricerche sugli anni Cinquanta
Accanto all'Atlantismo e all'Europeismo, esisteva, per l'Italia degli anni Cinquanta, anche un "terzo cerchio", quello del Mediterraneo, ove era possibile recuperare qualche spazio di manovra per svolgere un'azione autonoma, cercando di stabilire contatti politici e commerciali con i Paesi arabi di nuova indipendenza, presentandosi come un interlocutore serio e, soprattutto, poco invasivo. Questa nuova "politica araba", nella sostanza condivisa da quasi tutta la diplomazia italiana, ricevette un nuovo inaspettato impulso con l'arrivo a Palazzo Chigi, nell'estate del 1951, del sottosegretario Paolo Emilio Taviani. Sempre nell'estate del 1951, Taviani, insieme ad un gruppo di quarantenni democristiani, dava vita a "Iniziativa democratica", una sorta di corrente ante litteram, i cui dirigenti chiedevano un loro maggiore coinvolgimento nella gestione e nelle scelte del partito e del Governo. Molti di quei giovani parlamentari ritenevano che le relazioni fra l'Italia e i Paesi arabi fossero la tanto attesa occasione per provare a veicolare, anche nella politica estera, quei grandi ideali di pace, libertà e cooperazione fra i popoli, cui si ispirava gran parte della cultura democristiana. In questo volume sono ricostruiti alcuni aspetti e momenti della politica "araba" dei Governi italiani degli anni Cinquanta a guida democristiana.
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Anno edizione:2013
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