Polizia e statualità nel primo Ottocento: l'esperienza lombardo-veneta e la cultura
L’età della Restaurazione vide approfondirsi la distanza fra Stato e società e aggravarsi il problema della relazione fra i due poli. Le formazioni italiane preunitarie rivendicavano poteri assoluti mentre emulavano la monarchia amministrativa napoleonica, rafforzando il governo senza procurarsi una legittimazione radicalmente nuova. La tensione derivante da questa scelta e dalla conseguente esclusione di gran parte della società dalla sfera politica chiamò in causa l’amministrazione di polizia. A questa i poteri pubblici delegarono un complesso di compiti, mossi al contempo dagli intenti repressivi severamente contestati dalla memorialistica risorgimentale e dalla necessità di ottenere franchi riscontri dai governati, senza cedere alle moderne istanze costituzionali. Il tema è affrontato dapprima focalizzando il caso del Regno Lombardo-Veneto e della sua famigerata polizia, poi aprendo all’area italiana con un sondaggio delle teorie e dei saperi condensati nella manualistica professionale.
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Anno edizione:2017
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