Post res perditas Messina 1678-1713
| Codice interno: | gz23 |
| Descrizione: | Questo lavoro si incentra sulla storia della città di Messina dal 1678 al 1713. È l'ultimo periodo del dominio spagnolo in Sicilia e, sotto il profilo cronologico, succede alla rivoluzione messinese del 1674-1678. Nell'arco temporale preso in esame non mancano i fermenti nuovi quantunque vengano vanificati dalle emergenze di una drammatica congiuntura nonché dalle diffidenze e dalla fiacchezza progettuale del “centro” madrileno, peraltro non supportato dalla spinta di un'oligarchia peloritana scompaginata ed impotente. In primo luogo si è sottolineato il ruolo che la seta continua a giocare nella vita economica cittadina, anche se in un quadro di ridimensionamento dovuto sia alla ristrutturazione internazionale nel settore con l'emergere di nuove realtà produttive e la diversificazione e l'ampliamento dei circuiti commerciali, sia per la competizione, interna all'isola, di città come Palermo e Catania. Si è, quindi, focalizzata l'attenzione sull'istituzione della scala franca nel 1695, obiettivo che Messina perseguiva da diverse decadi e da cui, tuttavia, trae modesti benefici. In tal senso, accanto alle deficienze strutturali, un rilievo importante riveste la Guerra di Successione Spagnola: gli inglesi, acquirenti importanti della seta filata, lasciano la città dello Stretto e la Sicilia, ma le ricadute negative determinate dal conflitto sono più generali. Se il cuore del volume ha i suoi limiti temporali negli anni compresi tra il 1678 e il 1713, tuttavia si è privilegiata un'ottica di lunga durata. Le vicende narrate e le problematiche trattate, infatti, affondano le loro radici lungo tutto il Seicento messinese: un secolo nel quale accanto al fasto, all'opulenza e all'orgoglio municipale affiorano anche zone d'ombra e sinistri scricchiolii. Dopo la rivoluzione messinese il modello produttivo fondato sull'acquisizione di privilegi segna il passo, ma non scompare. In tal senso il dibattito settecentesco ripropone la questione dei monopoli e delle privative, ma accanto appare l'opzione di un rilancio economico fondato sull'ammodernamento produttivo, sulla progressiva riduzione delle protezioni corporative e su un'organizzazzione più efficiente ed equa del prelievo fiscale. In tal senso la vicenda di Messina e della Sicilia è, a pieno titolo, una storia europea. |
| Condizioni: | Stato generale ottimo, come nuovo |
| Autore: | Bottari, Salvatore |
| Editore: | EDAS, Messina |
| Anno edizione: | 2006 |
| Lingua: | Italiano |
| Copertina: | in brossura alettata |
| Pagine: | 256 pp. |
| Dimensione: | 17x24 cm. |
| ISBN 13: | 978-88-7820-220-7 |
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Informazioni:
Codice interno: gz23 Descrizione: Questo lavoro si incentra sulla storia della città di Messina dal 1678 al 1713. È l'ultimo periodo del dominio spagnolo in Sicilia e, sotto il profilo cronologico, succede alla rivoluzione messinese del 1674-1678. Nell'arco temporale preso in esame non mancano i fermenti nuovi quantunque vengano vanificati dalle emergenze di una drammatica congiuntura nonché dalle diffidenze e dalla fiacchezza progettuale del “centro” madrileno, peraltro non supportato dalla spinta di un'oligarchia peloritana scompaginata ed impotente. In primo luogo si è sottolineato il ruolo che la seta continua a giocare nella vita economica cittadina, anche se in un quadro di ridimensionamento dovuto sia alla ristrutturazione internazionale nel settore con l'emergere di nuove realtà produttive e la diversificazione e l'ampliamento dei circuiti commerciali, sia per la competizione, interna all'isola, di città come Palermo e Catania. Si è, quindi, focalizzata l'attenzione sull'istituzione della scala franca nel 1695, obiettivo che Messina perseguiva da diverse decadi e da cui, tuttavia, trae modesti benefici. In tal senso, accanto alle deficienze strutturali, un rilievo importante riveste la Guerra di Successione Spagnola: gli inglesi, acquirenti importanti della seta filata, lasciano la città dello Stretto e la Sicilia, ma le ricadute negative determinate dal conflitto sono più generali. Se il cuore del volume ha i suoi limiti temporali negli anni compresi tra il 1678 e il 1713, tuttavia si è privilegiata un'ottica di lunga durata. Le vicende narrate e le problematiche trattate, infatti, affondano le loro radici lungo tutto il Seicento messinese: un secolo nel quale accanto al fasto, all'opulenza e all'orgoglio municipale affiorano anche zone d'ombra e sinistri scricchiolii. Dopo la rivoluzione messinese il modello produttivo fondato sull'acquisizione di privilegi segna il passo, ma non scompare. In tal senso il dibattito settecentesco ripropone la
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Tipologia:
- Prodotto usato
- Condizioni: Usato - Ottima condizione
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