La preda - Émile Zola - copertina
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La preda
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Descrizione


Un romanzo inedito e attualissimo sulla speculazione, l'alta finanza, il sesso. Un libro che per molti aspetti anticipa di oltre un secolo il mondo di oggi.

«Ardeva in piena Parigi come un colossale falò. Era l'ora in cui la corsa per la preda palpitante riempie una parte della foresta con il latrato dei cani, lo schioccare delle fruste e il fiammeggiare delle torce. Gli appetiti sfrenati si appagavano finalmente, nell'impudenza del trionfo, al rumore dei quartieri che crollavano e dei patrimoni costruiti in sei mesi. La città non era più ormai che una grande orgia di milioni e di donne.»

Il romanzo «La preda», il secondo del ciclo dei Rougon-Macquart (1871-1893), inizia ad apparire sulla rivista «La Cloche», ma poi la pubblicazione viene interrotta perché il contenuto è giudicato troppo scandaloso. La pubblicazione in feuilleton non verrà mai ripresa e il romanzo apparirà in volume solo nel 1871. Insieme a «L'argent» fa parte di un dittico dedicato da Zola alle avventure della Borsa di Parigi e alle grandi speculazioni finanziarie durante l'Impero di Napoleone III. Al centro di entrambi i romanzi vi è Aristide Rougon, detto Saccard, un vero e proprio "sacerdote del dio denaro", che, partito da umili origini, si arricchisce enormemente nella Parigi trasformata da Haussmann grazie a spregiudicate speculazioni immobiliari. Una trama che si affianca alla trama parallela del romanzo erotico, nella modalità del triangolo amoroso e che fa di questo romanzo un raro e imprescindibile "unicum" del romanzo realista.

Dettagli

6 febbraio 2018
430 p., Brossura
La curée
9788867994557

Conosci l'autore

Foto di Émile Zola

Émile Zola

1840, Parigi

Scrittore francese. Rimase presto orfano e trascorse l'infanzia e la giovinezza in gravi ristrettezze economiche. Prima di raggiungere il successo con i suoi romanzi, visse lavorando presso la casa editrice Hachette e facendo il giornalista, attività che non abbandonò mai del tutto. Considerato il caposcuola del naturalismo letterario, fu al centro di numerose polemiche artistiche, impegnandosi, tra l'altro, nella difesa di Manet e degli impressionisti ("I miei odii", 1866). Ma l'avvenimento più clamoroso della sua vita è legato al caso Dreyfus. Schieratosi con gli innocentisti, denunciò il complotto militarista e reazionario con la famosa lettera aperta (J'accuse) pubblicata su "L'Aurore" (1898). Condannato a un anno di carcere, per evitare la prigione,...

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